Presidi e volantinaggi davanti ai consolati e alle ambasciate greche in tutta Italia si sono svolti il 5 maggio, in occasione del primo giorno di sciopero generale proclamato dai sindacati greci dopo l’approvazione del pacchetto di aiuti per 110 mld da parte dell’UE e del FMI e il contemporaneo annuncio di ‘lacrime e sangue’ per i lavoratori greci da parte del governo ‘socialista’ di Papandreou.
di ControCorrente
Nel silenzio più o meno generalizzato della sinistra e del sindacato ControCorrente aveva lanciato un appello alle forze politiche e sociali della sinistra affinché promuovessero azioni di solidarietà nelle maggiori città. L’adesione è venuta, più che dai partiti e dalle organizzazioni, direttamente dai militanti e dai circoli, che si sono messi in moto in parte sollecitati dell’appello, in parte spontaneamente, costringendo ancora una volta i propri gruppi dirigenti a rincorrerli.
Emblematico l’atteggiamento della Federazione della Sinistra. Il 28 aprile Ferrero invia un comunicato stampa in cui – su sollecitazione di Alexis Tsipras – presidente del Synaspismòs, esprime solidarietà ai lavoratori greci, naturalmente senza lanciare alcuna proposta concreta di mobilitazione. Il 5 maggio, una volta che gli iscritti di Rifondazione si sono messi in moto, Ferrero manda un altro comunicato in cui ‘rivendica’ gli striscioni di solidarietà coi lavoratori greci apparsi in tutta Italia, ricordando che lui l’aveva detto una settimana prima che bisognava essere solidali. E alla fine chiede pure lo sciopero generale. Dunque un partito che non è stato in grado di organizzare azioni di solidarietà in tutte le regioni, ma si è dovuto affidare in parte alla spontaneità dei propri circoli e in parte all’iniziativa della propria opposizione interna e che non ha mobilitato le proprie forze contro il nuovo attacco del Governo all’articolo 18, riesce a chiedere al sindacato lo sciopero generale sulla Grecia. Ma naturalmente si guarda bene dal presentarsi a Rimini per formalizzare questa proposta distribuendo un volantino agli oltre mille delegati presenti al congresso nazionale della CGIL. Ferrero e Diliberto, che probabilmente in questo momento sono impegnati a contare gli assessori regionali, non si accorgono neanche del fatto che i parlamentari europei del GUE (gruppo di riferimento di PRC e PDCI a Bruxelles), su iniziativa di Joe Higgins, avevano promosso un appello perché il 5 maggio diventasse una giornata di solidarietà internazionale nei confronti dei lavoratori greci.

In Veneto, dopo che la Federazione PRC di Treviso ha aderito all’appello di ControCorrente, Renato Cardazzo, segretario regionale del PRC, il 3 maggio (due giorni prima del proprio segretario nazionale), scrive un comunicato stampa che ne riprende i contenuti. Il 5 maggio militanti del PRC veneto espongono uno striscione sul Ponte di Rialto a Venezia. A Carpi il locale circolo PRC aderisce all’appello e organizza un’azione di solidarietà. A Giulianova, dove la Federazione della Sinistra di fatto non esiste più, sono i militanti di ControCorrente che organizzano direttamente un volantinaggio e un presidio, che attira una decina di giovani provenienti da un centro sociale della zona. Poi dobbiamo ricordare le due inziative di Milano e di Roma, promosse rispettivamente dalla CUB di Tiboni e dalla RDB di Leonardi, le uniche realtà sindacali che – per quanto ci risulta – si siano mosse autonomamente a sostegno dello sciopero generale in Grecia.

Con modestia, ma anche con orgoglio, crediamo di esserci riusciti.
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