domenica 7 marzo 2010

Lettera aperta ai membri e agli ex membri dell'IMT (Tendenza Marxista Internazionale) - II Parte

Pubblichiamo la seconda e ultima parte della "Lettera aperta ai membri ed ex membri della IMT" del Segretariato Internazionale del CWI/CIL.



I marxisti devono lavorare seguendo dei principi

Nel giudicare le diverse formazioni politiche, è necessario seguire il consiglio di Trotsky: " Non è tanto quello che viene fatto, ma chi lo fa, il perchè viene fatto e il come lo fanno". I membri italiani dell'IMT aderirono quindi in ritardo al PRC, senza una chiara spiegazione dei loro errori passati, che li avrebbe messi al riparo da ulteriori errori. Anche quando si rende necessario lavorare all'interno di grandi formazioni politiche di massa - come il CWI ha recentemente fatto con successo in diversi paesi - questo lavoro va svolto seguendo determinati principi. Ma questo non è il metodo con il quale opera la IMT. Prendiamo l'esempio del Belgio. Uno dei loro membri, Erik De Bruyn, spesso citato e intervistato dai media essendo il dirigente di spicco della sinistra del SP.a, il Partito Socialista fiammingo del Belgio. Tuttavia, ha lavorato in un modo grossolanamente opportunista.

Il quotidiano in lingua fiamminga De Stadaard, il 28 Febbraio del 2009, pubblicò una doppia intervista a Erik De Bruyn e Peter Mertens (presidente del partito maoista PTB), della quale pubblichiamo una parte:

Domanda: "A prescindere dalla crisi. Quale sarebbe l'alternativa socialista di oggi?"

De Bruyn:"Per noi la democrazia economica è centrale. La democrazia parlamentare è superficiale: le decisioni economiche vengono prese in altri luoghi, nei consigli di amministrazione delle multinazionali, nelle quali l'elettore non ha nessuna influenza. E' per questo che l'economia deve essere democratizzata. Alcuni suoi settori chiave devono essere posti sotto la gestione pubblica: l'energia, la finanza, la sanità, l'educazione, le telecomunicazioni e l'industria dell'auto".

Domanda:"Dobbiamo cancellare il mercato?"

De Bruyn:"Certo che no. Sarebbe una follia eliminare il mercato.Perchè mai un governo dovrebbe occuparsi di produrre scarpe, abiti o il pane? Invece è la comunità che dovrebbe controllare questo gioco economico: le imprese dovrebbero rispettare le regole sociali, economiche ed ecologiche. Questo controllo esiste già in modo parziale attualmente - io stesso sono un funzionario ambientale - ma in modo insufficente".

Nelle parole di Eric De Bruyn non è presente una chiara posizione marxista. Nel migliore dei casi, si tratta di un programma moderatamente riformista. Eppure, a quanto sappiamo, nè i suoi compagni belgi, nè la IMT hanno preso le distanza pubblicamente da questo approccio non-marxista. Nel suo libro: "Rooddruk socialisme nieuw vooreen" (Per un nuovo socialismo) pubblicato nel Marzo 2009, De Bruyn elogia i presidenti di Venezuela, Bolivia ed Ecuador, che: "hanno negli ultimi anni scelto di intraprendere il cammino verso il socialismo in modo democratico. Altri paesi come l'Argentina e il Brasile, non sono (per adesso) andati così lontano, anche se hanno respinto risolutamente il neo-liberismo". Che Lula, il presidente brasiliano membro del PT, o Kirchner, presidente dell'Argentina, hanno respinto il neo-liberismo sarà una sopresa anche per la classe operaia di entrambi i paesi.

Questo è solo un esempio dei metodi opportunisti della IMT nel lavoro nelle "organizzazioni tradizionali". Questo si differisce nettamente dal modo con il quale il Militant (oggi Socialist Party) ha lavorato all'interno del Partito Laburista inglese. Non abbiamo mai esitato a criticare non solo la destra ma anche la sinistra socialdemocratica, sostenendo allo stesso tempo un serio programma marxista. Sin dal 1992, la IMT ha costantemente adottato l'approccio utilizzato dal Segretariato Unificato della Quarta Internazionale (USFI) quando i componenti di questa organizzazione lavoravano nelle organizzazioni di massa, ovvero la politica dell' entrismo "sui generis" (entrismo profondo).

Sul programma e sugli orientamenti, la IMT ha commesso errori fondamentali. Dopo un viaggio in Sri Lanka nell'Aprile del 2000, Woods ha scritto una lettera a Vasudeva Nanayaka, figura importante del movimento dei lavoratori di quel paese, in passato membro del CWI. Questa lettera si raccomandava che tutti i marxisti avrebbero dovuto collaborare in seno al Lanka Sama Samaja Party (LSSP), che era stato in precedenza il principale partito dei lavoratori, ma a causa della degenerazione opportunista e nazionalista dei suoi dirigenti divenuto ormai una scatola vuota. Woods scrisse: "Abbiamo tutto da guadagnare restando ancorati saldamente all' LSSP...E' incredibile come le masse facciano riferimento a queste organizzazioni nonostante tutto. Basta guardare l'esempio del Partito Laburista in Gran Bretagna!"

In Italia, FalceMartello, la sezione italiana della IMT guidata da Bellotti, non ha sfruttato la situazione favorevole all'interno del PRC. Il loro approccio, che è poi il marchio di fabbrica della IMT, è stato sempre quello di dichiarare di aver "ragione" e che quindi non era per loro necessario unirsi con il resto della sinistra del partito, ad esempio, contro la direzione del PRC guidata da Bertinotti quando questi era Segretario. Il risultato del loro lavoro "a lungo termine" all'interno del PRC, dal punto di vista del reclutamento è stato molto esiguo. A differenza del Militant, che uscì dal Partito Laburista tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 con 8000 membri, il lavoro all'interno del PRC ha prodotto risultati estremamente limitati. Diverse organizzazioni trotskiste hanno lavorato all'interno del PRC - fra tutte il Segretariato Unificato della Quarta Internazionale (USFI) e il gruppo di Woods. La prima, l'USFI ha assunto una posizione opportunista e indistinguibile da quella di Bertinotti e quindi non ha intercettato nuovi membri. Anche il gruppo di Woods, non ha reclutato nuovi membri ed è rimasto nel PRC, anche quando questo è diventato un superstite di se stesso a causa delle tante scissioni avvenute, e dall'abbandono di tanti militanti.

Non hanno nessuna chiara alternativa per quanto riguarda la formazione di un nuovo punto di riferimento della parte migliore dei lavoratori italiani in lotta per creare una nuova alternativa di massa.

Errori in Pakistan

In Pakistan, le conseguenze dell'approccio a senso unico e opportunista della IMT sono dimostrati nella corrispondenza, in parte pubblicata, tra il gruppo di Manzoor e la stessa dirigenza della IMT. Abbiamo recentemente fatto un commento a questo scambio epistolare:

"Pochissimi lavoratori coscienti attualmente nutrono l'illusione che il PPP - guidato da Asif Zardari - possa tornare a rappresentare le masse lavoratrici e i contadini poveri del Pakistan. Questo partito è sotto l'influenza dei latifondisti, delle città e delle aree rurali. E' un partito che si è opposto agli scioperi, che ha tentato di organizzare il crumiraggio, ad esempio, dei lavoratori delle telecomunicazioni. Ciò che fu il PPP, fondato da Zulfikar Ali Bhutto, ossia un partito populista capace di dare risposta alle richieste delle masse, non esiste più da molto tempo. Pertanto anche in Pakistan, come in altri paesi in tutto il mondo, si pone la questione dello sviluppo di un nuovo partito di massa dei lavoratori e dei contadini pakistani." [dall'Introduzione alla nuova edizione in Urdu de "La rivoluzione permanente"]

I "dissidenti" pakistani riunitisi attorno a Manzoor Khan - l'ex parlamentare del PPP - espongono una quadro drammatico di dove possano condurre le errate posizioni, l'insistenza dogmatica del lavoro nel PPP e negli altri ex partiti dei lavoratori da parte di Ted Grant e Alan Woods.

Manzoor giustifica la sua opposizione - a nome della dirigenza del PPP - agli scioperi in Pakistan perchè vuole rimanere "a tutti i costi" nel PPP. Woods obbiettò su questa posizione e espulse prontamente Manzoor e il suo gruppo. Ma un approccio simile a quello di Manzoor in Pakistan - che in seguito ha criticato - venne adottato da Grant e Woods in Inghilterra verso gli allora parlamentari del Militant che si opposero alla Poll Tax (lett. Tassa sul voto) nel 1991. Noi, la dirigenza e la stragrande maggioranza del Militant (oggi Socialist Party), dichiarammo che Terry Fields e Dave Nellist (i nostri due parlamentari) non avrebbero dovuto pagare la Poll Tax. Questo per essere coerenti con il nostro appello (che ebbe successo) fatto a milioni di lavoratori di non pagare quella tassa e, data una situazione del genere, dichiarammo che i nostri due parlamentari avrebbero dovuto prendere questa posizione di principio. Grant e Woods sostennero che i parlamentari avrebbero dovuto invece pagare la Poll Tax come simbolo della loro appartenenza al Partito Laburista!

I marxisti sarebbero "morti" al di fuori delle "organizzazioni tradizionali", dicevano coloro che avevano diseducato Manzoor e il suo gruppo, costringendoli al lavoro nel PPP. Invece saremmo morti "politicamente" se i parlamentari e noi avessimo seguito i loro consigli.

Il Partito Laburista è degenerato come il PPP in una formazione borghese. Grant e C. sono rimasti intrappolati in una posizione ormai desueta: ossia che tutta la vita politica della classe operaia si limitava al Partito Laburista; uscire avrebbe significato "cadere in un burrone". Quale è il risultato? Che in Gran Bretagna non sono rappresentativi numericamente, mentre il Socialist Party è cresciuto in numeri e in influenza negli ultimi anni. Lo stesso si può dire a livello internazionale dove la IMT perde la sua influenza in molti paesi con Woods ridotto a svolgere il ruolo di "consigliere benevolo" di Hugo Chavez in Venezuela. Hanno reagito alle azioni opportuniste e indifendibili di Manzoor - che erano poi le logiche conclusioni delle loro posizioni fossilizzate sulle "organizzazioni tradizionali" - espellendolo!"

La restaurazione del capitalismo

Ci sono altri problemi politici che la dirigenza della IMT ha risolto in modo errato. Sulla questione dello Stalinismo, ad esempio, hanno riconosciuto in ritardo il ritorno del capitalismo in Russia. Ted Grant resistette ostinatamente all'evidenza del crollo dello stalinismo e al fatto che il capitalismo fosse stato restaurato. Nelle loro prospettive mondiali per il 2002, hanno dichiarato: "Dobbiamo ammettere che le cose non sono andate come si aspettavamo qualche anno fa...Il movimento verso il capitalismo si è protratto per 10 anni...Dieci anni sono un tempo sufficiente per poter giudicare. Il Rubicone è stato attraversato. Il movimento verso il capitalismo è stato contraddittorio, attraversato da diverse correnti, ma dopo ogni crisi il processo è proseguito con rinnovato vigore".

Confrontiamo il metodo di Ted Grant come indicato in queste righe in relazione agli ex stati Stalinisti e la posizione che prese riguardo la Cina e l'Europa Orientale negli anni '40. Insieme al resto della dirigenza dei trotskisti britannici nel Partito Comunista Rivoluzionario (RCP), riconobbe ciò che stava accadendo, un processo quasi inarrestabile - considerati i rapporti di forza mondiali - verso la creazione di stati Stalinisti. Ad esempio il Segretariato Internazionale della Quarta (ISFI - antesignano dell'USFI) riconobbe questa tendenza in ritardo, addirittura nel 1953! Grant non esitò ad usare ciò per smascherare i metodi di interpretazione errati della dirigenza dell'ISFI. E fece lo stesso tipo di errore ma in senso opposto, sbagliando nell'interpretare il processo della restaurazione capitalista in Europa Orientale e in URSS. Solo nel 1997 (!) riconobbero che il capitalismo era stato restautato in Russia! Dato il contesto nazionale e internazionale contro il quale questi processi si stavano sviluppando, non c'era nessuna possibilità di una "inversione di tendenza" nel breve periodo del processo di restaurazione capitalista, una controrivoluzione sociale, che ebbe luogo in Russia negli anni '90. Il CWI, tuttavia, riconobbe tutto ciò molto presto, all'inizio degli anni '90 e trasse tutte le necessarie conclusioni da questi fatti.

Una setta?

L'attuale scontro nell'IMT pone la questione dell'organizzazione, della dirigenza e del metodo di costruzione di una valida organizzazione marxista. Poche organizzazioni hanno adottato una tale venerazione nauseabonda delle proprie personalità di spicco come la IMT. Alcuni dei membri della sezione spagnola della IMT, hanno contestato il tentativo di Alan Woods di creare un "culto" attorno alla figura di Ted Grant. Sono arrivati ora alle conclusioni cui noi arrivammo in precedenza.
Nel 2007 è scoppiato un acceso dibattito sulle pagine della rivista inglese, Revolutionary History, tra noi e Alan Woods, su un necrologio di Ted Grant scritto da un membro del Socialist Party. In quell'occasione scrivemmo riguardo all'idealizzazione di Grant: "La IMT è una setta che venera i dirigenti, in questo caso, di un morto, e la sua reincarnazione vivente, Alan Woods. Ne è prova il fatto che la sezione pakistana della IMT, guidata dal famoso Lal Khan, ha incredibilmente inscritto sulle sue bandiere accanto ai ritratti di Marx, Engels,Lenin e Trotsky, la figura di Ted Grant mentre era ancora vivo! Dopo la sua morte, hanno continuato questa pratica. Eppure, anche Fidel Castro, consapevole dell'eredità maledetta dello stalinismo e del suo "culto della personalità" vieta oggi a Cuba l'idolatria di se stesso sui cartelloni e nelle manifestazioni pubbliche. Mentre l'immagine di Che Guevara, d'altra parte, è ben visibile. La setta personalizza tutte le differenze, utilizza argomenti che sono privi di politica o di idee, non risponde dei suoi diversi punti di vista, ma offende chi li critica.

Nel nostro documento "Militant's Real History" abbiamo scritto: "Lenin fu sempre reticente a scrivere di se stesso e delle sue idee in prima persona e utilizzava il termine di "bolscevismo" come una espressione di ciò che quelle idee rappresentavano. Allo stesso modo, il termine "trotskismo", venne ideato dagli stalinisti. Trotsky inizialmente lo rifiutava, affermando che coloro che utilizzavano questo termine forse preferivano dare un nome ad un corpo di idee che rappresentava la continuazione del bolscevismo. Inoltre pose l'accento sul suo famoso Programma di Transizione (1938), spiegando come "non fu il prodotto di una sola persona" ma l'esperienza e le discussioni colletive di un unico movimento, l'Opposizione di Sinistra Internazionale. La parola "Trotskismo" usata per decenni, è ora sinonimo di una chiara tendenza all'interno del movimento operaio. Ma qualsiasi tentennamento sulla personalizzazione, il culto della personalità per chiamarla con il suo vero nome, è estraneo a [la IMT]. Ciò è stato sottolineato da Rob Sewell quando ha parlato della "Tendenza Militant di Ted Grant" (Ted Grant, Il lungo filo rosso - Scritti scelti 1942-2002, AC Editoriale). Questo termine non venne mai usato da noi prima della scissione del 1992. Ma dal quel momento è stato utilizzato esclusivamente dalla IMT. Adesso si chiamano ufficialmente "La Tendenza Grant".

Il loro approccio nei confronti della "leadership" va al cuore delle differenze profonde che esistono tra loro e noi [del CWI] sul concetto della direzione di una organizzazione rivoluzionaria o presunta tale, che lorra per diventare una forza significativa e , infine, di massa. E' chiaro per i trotskisti che la direzione di un partito è di vitale importanza durante quei punti di svolta storici nei quali una rivoluzione è possibile. Senza la presenza di Lenin e Trotsky in Russia nell'Ottobre del 1917, la Rivoluzione russa non avrebbe avuto luogo...

Possiamo arrivare alla conclusione quindi che, in qualsiasi posto e in qualsiasi occasione, sono solo uno o due dirigenti di spicco che faranno la differenza tra la vittoria o la sconfitta in una rivoluzione? E' possibile che una tale situazione si verifichi, ma l'obbiettivo dovrebbe essere quello di garantire che si eviti questa situazione, cercando di ampliare la base della direzione, elevando il livello di tutti, ai compiti posti dalla storia.

Chavez e il Venezuela

Ci sono altri argomenti politici rispetto ai quali il CWI si trova in disaccordo con la IMT, e in modo particolare con il suo principale dirigente attuale, Alan Woods. In realtà, l'intervento della IMT in Venezuela è stato a dir poco ridicolo, con Woods che ha fraternizzato acriticamente con Chavez - compresi nel dettaglio una cena con lo stesso leader venezuelano, un giro con la sua auto, in moto, ecc. Sembra che ultimamente abbia criticato i suoi compagni venezuelani o ex membri, perchè non concentrano i loro sforzi all'interno del PSUV (Partito Socialista Unito del Venezuela) di Chavez. Questo dimostra da parte della IMT la straordinaria incapacità di comprendere la natura del PSUV. Si tratta di una organizzazione "di Stato", burocratica e gestita dall'alto, senza una base reale tra i lavoratori.

Inoltre, tutti coloro che tendono a criticare la linea politica della direzione chavista vengono fatti oggetto delle accuse più infamanti da parte della burocrazia. Sia Ted Grant che l'attuale dirigenza del CWI furono critici nei cofronti dell'USFI (Segretariato Unificato della Quarta Internazionale) - in particolare di Ernest Mandel, il suo vecchio leader, e di Michel Pablo - quando questa organizzazione cercava delle scorciatoie per creare una base di massa al trotskismo. Questa politica prese la forma dell'adattamento politico a Tito - giovani quadri della Quarta Internazionale vennero incoraggiati ad aiutare la "costruzione del socialismo" in Jugoslavia ai tempi dello scontro tra Tito e Stalin - a Fidel Castro, a Ben Bella in Algeria, ecc. Durante la Guerra del Vietnam, mentre noi sostenevamo la rivoluzione vietnamita, non abbiamo mai dato un sostegno acritico al Fronte di Liberazione Nazionale come, sfortunatamente , fecero i sostenitori di Mandel, o il gruppo di Tony Cliff in Gran Bretagna, l'International Socialists, ecc. Alan Wood ha precisamente svolto invece il ruolo di "consulente" benevolo di Chavez. I suoi primi interventi in Venezuela furono acritici dello stesso Chavez, le critiche erano dirette ai suoi collaboratori, alla "burocrazia" in generale. Nel momento in cui la politica di Chavez iniziò a zigzagare, non sollevando la questione della necessità di una rottura rivoluzionaria, solo allora Woods iniziò a fare una timida critica antiburocratica del regime venezuelano. Non c'era nulla che potesse evitare ad Alan Woods o alla IMT di adottare una posizione simile a quella adottata dal CWI a sostegno di tutti i passi in avanti della rivoluzione venezuelana ma allo stesso tempo facendo appello alla democrazia operaia e a criticare lo stesso regime di Chavez come quando ha fatto ricorso ad esempio alle misure burocratiche contro la sinistra. La conseguenza del loro adattamento opportunista è dovuta al fatto che la IMT è sempre più screditata agli occhi delle persone di sinistra in America Latina, mettendo in serio pericolo, come altri hanno già fatto in passato, la reputazione del trotskismo.

Non è l'unica volta in cui Woods si è opportunisticamente legato a figure lontane dal trotskismo, al fine di rafforzare il proprio gruppo e con esso il suo prestigio personale. Questo è stato dimostrato chiaramente durante un'assemblea pubblica con la presenza di Peter Taaffe, organizzata dal CWI, a Mosca nel Maggio del 1998. Il CWI aveva in quel paese una vasta,funzionante e ben strutturata organizzazione rispetto al loro piccolo gruppo guidato da un personaggio di nome Sergei Bietz, che non è più membro della IMT. Il nostro resoconto dell'assemblea dichiarava:"Il CWI, al tempo, era impegnato in una campagna antifascista il cui obbiettivo principale era il cosidetto Partito Nazional Bolscevico guidato da Limonov - un'organizzazione nazionalista di destra che attira molti giovani utilizzando una simbologia di sinistra radicale come ad esempio le immagini di Che Guevara ma i cui principali ideologi sono fascisti. Ad esempio utilizzano le fasce naziste al braccio con l'unica differenza di aver sostituito la svastica con la falce e martello. Quando alcuni militanti di questo gruppo si presentarono nel corso dell'assemblea non fu permesso loro di prendere la parola. A metà dell'assemblea iniziarono a porre domande provocatorie e ad accusarci di essere ebrei. Immaginate la nostra sorpresa vedere Bietz incoraggiarli in quell'azione e Woods sorridere in silenzio."

La denigrazione degli avversari

Una delle peggiori caratteristiche della IMT - che, si spera, coloro che si sono separati dalle sue fila abbandoneranno, anche se non sono d'accordo con le critiche del CWI - è la denigrazione dei propri avversari. Negli anni '30, Trotsky spiegò che tra i bolscevichi esistevano si delle lotte interne, ma non vennero mai condotte in un modo così velenoso come quello di alcune organizzazioni trotskiste con le quali lavorava a quel tempo. Tutto ciò nacque dall'isolamento di queste forze e dalla pressione dello stalinismo sul movimento trotskista stesso. Ma le diatribe degli anni '30 erano nulla rispetto agli attacchi e la denigrazione personale, ecc. che divenne il segno distintivo di tutti i piccoli gruppi in Gran Bretagna e a livello internazionale negli ultimi 50 anni. Questo è stato, il prodotto della pressione dello stalinsimo.

Successi del CWI

Per ragioni di spazio non ci è possibile elencare qui tutti i successi del CWI, che è presente in più di 40 paesi di tutti i continenti. Ma il CWI è sensibilmente cresciuto in tutta una serie di paesi chiave come la Grecia - dove abbiamo completamente superato la IMT - in Nigeria, Sud Africa, Australia, Germania, Svezia, ecc. In Inghilterra e Galles il Socialist Party ha un considerevole numero di iscritti e militanti e una crescente influenza. Pubblichiamo un settimanale di 12 pagine, un mensile teorico, e produciamo autonomamente libri e opuscoli. Un bilancio del radicamento del gruppo di Ted Grant e noi dimostra come loro non siano presenti numericamente nel movimento sindacale, dalle manifestazioni, dalle battaglie contro il razzismo e il fascismo, lotte a livello locale nei consigli comunali, ecc.

L'unico motivo per cui la IMT è riuscita a garantire una minima presenza in Pakistan è stato grazie al lavoro dei loro membri - come Khalid Bhatti, ora membro del CWI, che ha svolto un ruolo decisivo nel periodo precedente - e in Spagna, che frutto del lavoro portato avanti precedentemente dal CWI. Ora hanno perso queste basi ed altre scissioni e divisioni saranno inevitabili dato il carattere "fossilizzato" di questa "Internazionale". Sfortunatamente in tanti, compresi molti giovani validi militanti - potranno essere coinvolti da una scissione - che, oltretutto è condotta in "segreto" - senza alcuna chiara spiegazione politica da entrambe le parti. E' da pserare che i membri migliori della IMT - che ancora rimangono nelle sue fila - così come coloro che si sono divisi, riesamineranno le politiche passate e presenti di questa organizzazione, contribuendo ad aprire un franco dialogo come mezzo per costruire l'unione delle forze del trotskismo su scala mondiale.

In fede,
Segretariato Internazionale
Committee for a Workers' International - Comitato per un'Internazionale dei Lavoratori (CWI/CIL)

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