giovedì 10 dicembre 2009

11 dicembre 09 UNA IMPORTANTE GIORNATA DI LOTTA

Sciopero dei lavoratori di tutto il pubblico impiego e della scuola

Le organizzazioni di categoria della CGIL di tutto il pubblico impiego (FP), di scuola, università e ricerca (FLC) hanno proclamato per l’11 dicembre un’intera giornata di sciopero di tutti i comparti pubblici, con tre grandi manifestazioni nazionali e interregionali a Roma, Milano e Napoli.


Una decisione che, pur giungendo con ritardo rispetto alle reali necessità di risposta generale all’azione devastante di Governo e Confindustria, e che avrebbe richiesto da parte dell’intera CGIL l’indizione dello sciopero generale di tutte le categorie, può rappresentare una importante occasione per tutti i lavoratori e le lavoratrici, come anche per gli studenti, per far sentire la propria voce contro un attacco senza precedenti non solo ai salari e ai diritti degli stessi lavoratori, ma all’intero sistema dei servizi pubblici e al complesso dell’istruzione pubblica nel nostro paese.



La Legge Finanziaria non prevede stanziamenti per il rinnovo dei contratti, che peraltro dovrebbero adeguarsi al nuovo modello contrattuale sottoscritto con i sindacati complici (CISL, UIL, UGL, ecc.), che ha triennalizzato i contratti e determinato un sistema di programmazione di perdita salariale ancor peggiore di quello precedente legato alla cosiddetta “inflazione programmata”.



Le modifiche legislative operate da Brunetta (in particolare, le leggi 133/08, 15/09 e i decreti applicativi):

tolgono pressoché ogni ruolo alla contrattazione sindacale e al ruolo delle RSU sui posti di lavoro;
impongono una deriva autoritaria e gerarchica nell’organizzazione del lavoro;
determinano il furto del salario accessorio di “produttività collettiva”, attraverso un sistema di “premi” elargiti o meno dalla valutazione discrezionale dei dirigenti, con vere e proprie liste di proscrizione per chi non risulterà tra i “premiati”;
fissano il blocco delle assunzioni con conseguente perdita occupazionale, aumento dei carichi di lavoro e nessuna prospettiva di stabilizzazione per la grande massa di lavoratori precari.


A tutto ciò, nella scuola e nelle Università i provvedimenti combinati della Gelmini e di Tremonti:

· aggiungono ingenti tagli nei finanziamenti all’istruzione pubblica, dopo le riduzioni già effettuate negli anni precedenti, anche ad opera dei governi di centrosinistra;

· dispongono l’espulsione, cioè un vero e proprio licenziamento di massa, di oltre 150.000 lavoratori precari (insegnanti e personale ATA) nel giro di tre anni;

· intendono trasformare le Università (ddl Gelmini) e le scuole medie superiori (progetto Aprea) dando pieni poteri a rettori e presidi, introducendo i privati nella gestione e nei Consigli di Amministrazione, il tutto all’interno di un devastante attacco al diritto allo studio.



Facciamo della giornata dell’11 dicembre una grande giornata di lotta, che sappia coordinarsi con le altre lotte in corso.

Con quella dei lavoratori metalmeccanici per la difesa del contratto nazionale di lavoro e contro l’accordo separato sottoscritto da CISL e UIL; con quelle di tanti lavoratori e lavoratrici di aziende in crisi, per il blocco dei licenziamenti; con quelle antirazziste e dei lavoratori migranti per l’uguaglianza nei diritti; con quelle di studenti medi e universitari contro lo smantellamento dell’istruzione pubblica.

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