lunedì 14 dicembre 2009

11 dicembre: studenti e lavoratori uniti contro la crisi

(riceviamo e pubblichiamo un resoconto dello Sciopero dell'11 Dicembre a Roma)


Lavoratori del pubblico impiego, insegnanti precari, studenti dei licei ed universitari: lo sciopero indetto dalla Cgil (nonostante la convocazione quasi fuori tempo massimo) e la manifestazione di Roma (attraversata da tre cortei, presidi, sit-in) hanno reso evidente quanto variegata e composita sia l'opposizione alle politiche governative.

Un'opposizione in strada, non certo quella che staziona nelle aule parlamentari. Un'opposizione composta da donne, uomini, giovani, che ogni giorno pagano di tasca propria il pegno alle scellerate politiche neo-liberiste e agli ancor più disastrosi 'rimedi' che il Governo propone per arginare la crisi economica in atto.

Una crisi che non è affatto superata, come dimostrano di sapere bene i soggetti in lotta, le realtà e le sigle sindacali che oggi sono scese nelle piazze bloccando la città e circondando i dicasteri. Oggi nelle piazze erano presenti tanti differenti settori del mondo del lavoro e della formazione, accomunati dal bisogno di rivendicare il diritto a un lavoro sicuro, ad una scuola di qualità, ad un'università pubblica e accessibile, ad un futuro non precario.

Fortissima la presenza del comparto scuola, con le adesioni di altre sigle sindacali (Usi-Ait), e straordinaria la partecipazione degli studenti e dei ricercatori ed insegnanti precari, nonostante il tentativo da parte della prefettura di limitare il libero esercizio del dissenso.

Pochi giorni fa era infatti stata revocata l'autorizzazione (precedentemente rilasciata) al corteo degli studenti universitari e dei precari della formazione con partenza da P.le Aldo Moro ed arrivo previsto sotto il ministero dell'economia, usando come paravento il Protocollo sulle manifestazioni di piazza siglato da Governo e UGL (non vincolante se non per i firmatari, quindi applicato illegalmente).

Un maldestro tentativo di zittire quella parte di movimento più libera da vincoli politici, piu' radicale nelle proprie rivendicazioni. Tentativo che è passato non solo attraverso le limitazioni sui percorsi dei cortei, ma soprattutto attraverso la repressione militare da parte delle forze dell'ordine, che alla legittima richiesta dei manifestanti di seguire il percorso originale già concesso hanno risposto con i manganelli.

D'altronde non è una novità di questo governo l'uso della forza contro studenti, lavoratori e non solo: l'abbiamo visto a Roma in occasione dei raid della polizia nei quartieri ad altra concentrazione di abitanti immigrati, l'abbiamo visto nelle lotte dei lavoratori dell'Alcoa, nelle incursioni notturne di guardie private nello stabilimento occupato dell'ex Eutelia di Roma, nelle manganellate assestate alle donne milanesi che manifestavano contro gli stupri nei CIE, negli sgomberi violenti delle realtà sociali occupate in tutta italia.

Oggi è toccato agli studenti, ai ricercatori ed agli insegnanti precari ricevere da agenti in tenuta anti-sommossa gli stessi colpi che la crisi e le politiche del governo hanno già assestato nelle loro vite.

Il governo oggi ha dimostrato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, di essere pronto a difendere le proprie politiche ad ogni costo. Ha dimostrato che l'intoccabilità dei profitti delle aziende miliardarie che licenziano i lavoratori per non intaccare i profitti, l'intoccabilità di un'istruzione per pochi 'meritevoli', la necessità che una grande parte della popolazione resti in condizioni di precarietà e ricattabilità, valgono bene qualche manifestante ferito.

Ma chi era in piazza oggi ha dimostrato che l'unità delle lotte dei lavoratori, degli studenti, delle fasce della popolazione piu' colpite dalla crisi, è l'unico strumento praticabile per riprendersi cio' che ci è stato tolto: i nostri salari per i loro dividendi, la nostra istruzione per i loro tagli, le nostre vite che valgono piu' dei loro profitti.

La giornata di oggi ha rappresentato una importante occasione per tutti i lavoratori e le lavoratrici, come anche per gli studenti, per far sentire la propria voce contro un attacco senza precedenti non solo ai salari e ai diritti degli stessi lavoratori, ma all'intero sistema dei servizi pubblici e al complesso dell'istruzione pubblica nel nostro paese.

Questo deve essere pero' solo l'inizio:

Gli attacchi ai diritti dei lavoratori, alla capacità contrattuale dei sindacati, i licenziamenti di massa previsti per gli insegnanti precari, la privatizzazione del sistema universitario e l'annientamento dell'istruzione pubblica ad ogni livello, possono essere contrastati solo attraverso il coordinamento delle lotte in corso.

Da quella dei metalmeccanici per la difesa del contratto nazionale di lavoro e contro l'accordo separato sottoscritto da CISL e UIL; a quelle di tanti lavoratori e lavoratrici di aziende in crisi, per il blocco dei licenziamenti; a quelle antirazziste e dei lavoratori migranti per diritti eguali; a quelle di studenti medi e universitari contro lo smantellamento dell'istruzione pubblica.

uniti contro la crisi dei padroni, consapevoli che le nostre vite valgono piu' dei loro profitti.

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