venerdì 10 settembre 2010

La scuola pubblica é nostra, la difenderemo con la lotta!

Resoconto delle proteste di precari e studenti contro la riforma Gelmini, alla Festa delle Libertà  di Bologna.
(di Redazione R.I.)

La festa regionale del PDL tenutasi in piazza XX settembre doveva fungere da piattaforma al Ministro Maria Stella Gelmini per permetterle di difendere davanti ad una platea di elettori la sua « riforma » (vale a dire i tagli per 8 miliardi all’istruzione pubblica).
Naturalmente appena e’ giunta la notizia del probabile arrivo del Ministro dell’educazione, é partita subito la mobilitazione sulla rete, decine di collettivi hanno aderito all’iniziativa dei precari della scuola, decisi ad incontrare il Ministro dell’educazione per discutere con lei e porle alcune semplici domande.
Evidentemente la notizia della mobilitazione doveva essere arrivata anche all’orecchio di qualche collaboratore del Ministro che per evitare la contestazione , deve averle consigliato di annullare la sua visita alla festa della liberta’.
Nonostante l’assenza del Ministro (il che rappresenta già di per sé una vittoria)che deve aver temuto il confronto con gli insegnanti della scuola pubblica da lei definiti « piaga sociale », parecchie centinaia di persone tra precari della scuola,studenti e simpatizzanti si sono riuniti con striscioni e cartelli a poche decine di metri dalla festa del PDL. Sugli striscioni si poteva leggere : « La scuola pubblica e’ nostra, la difenderemo con la lotta » o ancora « Gelmini , Bologna non ti vuole » , « No ai tagli alla scuola pubblica » ecc…..
Per evitare che i manifestanti potessero rovinare alle poche decine di partecipanti la prestigiosa festa del PDL vale a dire un spettacolino di ballerine mezze nude , i coordinatori del PDL : Berselli e Garagnani hanno fatto ricorso ad un impressionate dispositivo di « sicurezza » per nulla giustificato dalla situazione.
Parecchi manifestanti per lo piu’ lavoratori precari senza bandiere ne’ partito hanno preso la parola cercando di dichiarare alla polizia ed ai carabinieri in assetto anti-sommossa la loro volonta’ di manifestare senza violenza. Di fronte alla brutalità delle polizie che ,con fare piu’ che provocatorio intimavano tra scudate,spinte e calci ai manifestanti di arretrare di 5 poi 10 poi ancora 20 metri, parecchi insegnanti alle prese per la prima volta con le forze dell’ordine hanno tentato invano di spiegare loro che la lotta dei precari della scuola pubblica e’ una lotta che riguarda il diritto all’istruzione di tutti, anche dei figli dei polizziotti che con ogni probabilita’ non verranno iscritti nelle scuole private del clero.
Purtroppo anche se molti tra polizziotti e carabinieri sembravano mostrare un barlume di comprensione ed erano visibilmente seccati da quanto stavano facendo, sono rimasti tutti fedeli ai loro ufficiali che concertandosi con i dirigenti del « Partito dell’amore  » prendevano la decisione di caricare gli insegnanti precari.
Dopo circa un ora caratterizzata da grande tensione e radicalita’ e’ finalmente partita la violenta carica che ha ferito alcuni manifestanti. Mentre il presidio veniva disperso tra fischi, urla e slogan , molti di noi si sono dati appuntamento di nuovo in piazza per continuare a lottare ed a difendere uniti il diritto ad un istruzione di laica, gratuita’ e di qualita’ per tutti dall’asilo nido all’universita’, per continuare a contestare in solidarieta‘ con i lavoratori di tutti i settori gli attacchi di governo e padroni contro i nostri diritti, contro il nostro stato sociale.


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