di Finghin Kelly
La scorsa settimana, 400 persone hanno partecipato alla Scuola estiva
annuale del Comitato per una Internazionale dei Lavoratori (CWI). Alla
scuola ha partecipato una delegazione di compagni di ControCorrente
assieme a rappresentanti del CWI da tutta Europa, compresa dalla Russia,
e da visitatori provenienti dal Kazakistan, dal Brasile, dal Canada,
dal Quebec, dall'Australia, dallo Sri Lanka, dalla Nigeria, dal Libano e
altrove. Finghín Kelly (Socialist Party-CWI Irlanda) riassume qui'
l'eccellente discussione sull'economia mondiale e le relazioni tra le
potenze mondiali che ha avuto luogo l'8 luglio.
L'anno passato è stato un anno tumultuoso per relazioni mondiali.
L'economia mondiale ha continuato a ristagnare, il processo di
rivoluzione e controrivoluzione in Nord Africa e in Medio Oriente ha
continuato a svilupparsi e c'è stato un aumento delle tensioni nazionali
all'interno degli Stati. Lynn Walsh del Segretariato Internazionale
del CWI ha introdotto la discussione con questa domanda: 'C'è un solo
paese al mondo che puo' essere considerato stabile, senza crisi,
scioperi, manifestazioni?'
Sempre più commentatori capitalisti si sono resi conto che l'economia
mondiale si trova in un periodo di forte depressione e di stagnazione
delle forze produttive. Lynn Walsh ha delineato nella sua relazione
introduttiva come nel 2008 la 'bubble-economy' basata sulla crisi del
debito ha fatto precipitare l'economia mondiale. Tra i paesi del G7,
solo 3 stanno producendo più di quanto facevano nel periodo pre-2007.
L'Italia si trova al -5% del livello di produzione pre-crisi mentre la
Grecia si trova al -15,9% rispetto al picco del 2007.
Il periodo successivo al crollo dell'URSS e dello stalinismo è stato
caratterizzato dal trionfalismo del capitalismo. I commentatori
capitalisti hanno sostenuto che l'economia di mercato rappresentava
l'unico modo di organizzare la società, ci hanno assicurato che con
l'economia di mercato tutti i problemi economici sarebbero stati
superati e che avremmo avuto dei governi stabili e democratici. Hanno
argomentato a favore della nascita di un nuovo ordine mondiale stabile
sotto l'egemonia dell'imperialismo statunitense. Se guardiamo al mondo
di oggi, ci rendiamo conto di quanto queste affermazioni si discostino
dalla realtà.
Le tensioni tra le diverse potenze sono cresciute con la crisi. Questo
fatto è stato illustrato dal collasso dei negoziati commerciali di Doha e
dall'aumento di quello che l'organizzazione mondiale del commercio
(WTO) ha chiamato 'protezionismo strisciante'. Queste tensioni sono
emerse anche nel recente vertice ambientale di Rio in cui i grandi
blocchi di potenze non sono riusciti ad accordarsi su nessuno obiettivo
sostanziale riguardo alle questioni ambientali.
Aumento delle tensioni militari
Questo aumento di tensioni si è tradotto in un aumento delle tensioni
militari. Negli Stati Uniti, il presidente Obama ha recentemente
annunciato che gli Stati Uniti concentreranno nei prossimi anni maggiori
risorse militari nella regione del Pacifico. Questa decisione è legata
alla comprensione che la Cina sta diventando la rivale strategica per
gli Stati Uniti. Robert Bechert, nelle conclusioni, ha sottolineato che
nello scorso anno si sono viste il maggior numero di guerre dalla fine
della Seconda Guerra Mondiale nel 1945 ; in questo momento ci sono 20
guerre in corso e altri 18 'conflitti molto violenti'. Questi elementi
si riflettono nell'enorme crescita delle spese militari. Negli ultimi 10
anni, la spesa militare è aumentata del 60%.
Nell'ultimo anno abbiamo visto l'esplosioni di lotte di massa in tutto
il mondo. Le lotte di massa che hanno abbattuto i regimi in Nord Africa e
Medio Oriente hanno continuato a svilupparsi in questi mesi. Questi
movimenti di massa abbattendo i regimi che erano stati sostenuti
finanziariamente e militarmente dall'imperialismo hanno contribuito ad
accrescere l'instabilità nelle relazioni mondiali.
Il dibattito ha visto gli interventi di Jon Dale dalla sezione di
Inghilterra e Galles e di un compagno dal Libano, che ha parlato degli
sviluppi in Medio Oriente. Il compagno Libanese ha sostenuto come
l'assenza di un'opposizione forte e indipendente della classe operaia al
regime di Assad sia stato una degli elementi che ha contribuito allo
sviluppo di un violento conflitto settario, con oltre 17.000 persone
uccise dal marzo dello scorso anno, tra cui 5.500 persone nella sola
città di Homs. La situazione in Siria ha portato a nuova instabilità
nella regione e all'intervento di potenze regionali e internazionali. La
Russia e l'Iran sono tra i principali fornitori di armi per il regime
di Assad e molti Stati del Golfo, in particolare il Qatar e l'Arabia
Saudita,hanno armato i ribelli anti-Assad.
Egitto
Jon ha parlato della situazione in Egitto, dove di recente è stato
eletto alla testa del paese Mohammed Mursi candidato dei Fratelli
Musulmani. Mursi è stato congratulato da molti rappresentanti del
capitalismo, tra cui il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton che è
volata al Cairo per congratularsi personalmente della sua elezione.
Mursi si troverà a dover resistere alla pressione congiunta
dell'imperialismo e delle masse popolari. Il programma economico dei
Fratelli Musulmani è un programma neo-liberista e pro-capitalista e non
offre alcuna vera alternativa per le masse popolari d'Egitto. E
'probabile che il nuovo governo eletto dovrà negoziare un prestito dal
FMI, questo prestito comporterà un taglio delle sovvenzioni per i
prodotti alimentari e del carburante per le famiglie. Presto diventerà
sempre piu' chiaro che Mursi è incapace di rispondere alle problematiche
e alle esigenze dei lavoratori. Uno degli sviluppi più significativi
della rivoluzione è stata la crescita dei sindacati indipendenti. Ora ci
sono 2,5 milioni di iscritti ai sindacati indipendenti in Egitto,
contro 50.000 prima della rivoluzione. E' chiaro che la rivoluzione è
ancora in corso e siamo certi che assisteremo al ritorno della classe
operaia sul palcoscenico della lotta, sotto forma di scioperi e sit-in
che porteranno ad ulteriori pressioni sui capi militari e sul governo di
Mursi.
Robert Bechert ha ricordato l'intervento dei militari in Egitto per
tentare di annullare le elezioni parlamentari, definendo questo
tentativo una forma di colpo di stato. Egli ha ricordato che in un
volantino distribuito dal CWI in Egitto il giorno delle dimissioni di
Mubarak avevamo messo in guardia contro la volontà dei generali di
cercare di mantenere il potere con la forza e la necessità di costruire
un movimento operaio indipendente per portare avanti la rivoluzione.
Molti interventi si sono concentrati sull'effetto del rallentamento
dell'economia Cinese e del suo impatto in paesi come il Brasile e
l'Australia, che hanno basato la loro crescita economica sulla
esportazioni di materie prime verso la Cina. Tim dall'Australia è
intervenuto sul boom del settore minerario in Australia, che ha giocato
un ruolo cruciale nel sostenere l'economia australiana. Altri settori
dell'economia sono in stagnazione o addirittura in recessione. Un calo
dell'economia cinese avrà dunque un impatto enorme in Australia e aprirà
la prospettiva di importanti lotte in quel paese nel prossimo periodo.
La situazione in Cina è stato anche un elemento chiave della
discussione. Il regime ha introdotto un massiccio pacchetto di stimolo
equivalente a circa il 12% del PIL pompato nell'economia cinese. Questo
intervento si è concentrato sulle infrastrutture e ha portato alla
nascita di enormi bolle di inflazione nell'economia cinese. Questo fatto
è stato molto evidente nella bolla immobiliare in Cina, che è stata
illustrata nell'intervento di Vincent da Hong Kong, che ha riferito che
ci sono ora 64 milioni di case vuote in Cina e un enorme aumento del
debito pubblico locale a causa della speculazioni da parte del governo
locale nel settore immobiliare. La Cina ha visto anche la riesplosione
di lotte di massa nell'ultimo periodo; Jacko da Hong Kong ha riferito
che ci sono stati 180.000 'incidenti di massa' in Cina nel 2010 e
'100.000' lotte di lavoratori solamente nello scorso anno.
Rallentamento della crescita economica Cinese?
Il rallentamento economico in Cina e la pressione dal basso delle masse
ha portato alla nascista di spaccature e divisioni tra le file della
classe dirigente cinese per la prima volta dal 1989. Queste divisioni
non si sono basate su differenze ideologiche, ma piuttosto sulle diverse
strategie per conservare il potere. La vicenda Bo Xilai, che ha visto
la caduta di uno dei principali esponenti del PCC è un segnale di
allarme delle tensioni che esistono all'interno del regime. Bo Xilai
aveva usato la demagogia populista per mobilitare dietro di sé le masse
popolari contro le altre ali della burocrazia. Oltre ad aver esposto la
natura corrotta e la ricchezza personale della classe dirigente cinese,
la vicenda ha dimostrato che ci sono profonde crepe nel regime che
possono essere aperte dalla lotta della classe operaia nel prossimo
periodo.
La situazione negli Stati Uniti è stato anche discussa. Katie dagli
Stati Uniti ha sottolineato la rapidità con il quale il movimento
'Occupy' è esploso. Questa esplosione si è basata sulla rabbia di molti
giovani privi di prospettive di lavoro e costretti ad assistere inermi
al peggioramento del loro tenore di vita. Il presidente Obama ha
dimostrato di non essere in nessun modo disposto a lottare per attuare
politiche a sostegno del lavoro e ha dimostrato di essere un
rappresentante della grande impresa. Lo scorso anno abbiamo visto il
magnifico movimento degli studenti e dei lavoratori in Wisconsin contro
il governatore repubblicano, Scott Walker, che ha attaccato frontalmente
i diritti sindacali. In questo movimento si è discusso della questione
dello sciopero generale. I dirigenti sindacali comunque hanno cercato di
deviare la lotta verso una battaglia elettorale, cercando di usare le
mobilitazioni come un trampolino di lancio per l'elezione di un
governatore democratico.
Dopo il crollo dello stalinismo e durante questi anni di presunto
'trionfo' dell'imperialismo molti commentatori, compresi alcuni a
sinistra credevano che nulla avrebbe potuto ostacolare la potenza
militare dell'imperialismo statunitense. Tuttavia, nonostante abbiano
speso oltre 3 mila miliardi di dollari in guerre non sono riusciti a
raggiungere i loro obiettivi. L'Afghanistan è ancora governato dai
signori della guerra. La conferenza di Tokyo dove si è discusso di
ulteriori aiuti finanziari per l'Afghanistan ha messo in evidenza la
corruzione massiccia presente in Afghanistan. La guerra in Afghanistan
ha anche creato una crisi nei rapporti tra gli Stati Uniti e il Pakistan
legata alle attività dei talebani al confine tra Pakistan e Afghanistan
e, in particolare, agli attacchi dei droni che hanno mietuto numerose
vittime tra i civili.
Al momento della sua elezione, Obama aveva affermato che una delle sue
principali preoccupazioni sarebbe stata la pace in Medio Oriente tra
Israele e i palestinesi. E’ impossibile sostenere che ci sia stato alcun
progresso reale su questo tema. Nonostante il leader palestinese
Mahmoud Abbas abbia dimostrato di essere disposto a fare una concessione
dopo l'altra, il regime israeliano non si è mosso di un millimetro
rispetto alle sue scelte politiche. Questo ottusità sta portando a
grande rabbia tra le masse palestinesi e aumenta la prospettiva di una
nuova intifada che potrebbe trasformarsi in una protesta di massa. In
Israele, il primo ministro Netanyahu sembra avere una coalizione forte,
ma questa coalizione nasconde la debolezza di fondo della posizione del
suo governo. In Israele ci sono stati importanti movimenti sociali nel
mese di maggio, movimenti che stanno esercitando una forte pressione
sul governo.
Nonostante quasi tutti i commentatori capitalisti e gli strateghi del
grande capitale mettono in guardia contro un attacco sugli impianti
nucleari iraniani, questa opzione non puo' essere definitivamente
scartata. Le ripercussioni di un attacco militare nella regione sarebbe
disastrose.
Il capitalismo messo in discussione
Gli sviluppi negli ultimi anni hanno distrutto la legittimità del
sistema capitalistico che viene contestato da milioni di persone in
tutto il mondo. I leader del capitalismo vengono sistematicamente
screditati, in Europa non un solo governo in carica è stato riconfermato
nelle successive elezioni, le politiche di austerità hanno portato a
imponenti mobilitazioni di lavoratori, giovani e gente comune. Gli
attacchi all'istruzione sono una caratteristica degli attacchi
neoliberisti in tutto il mondo. Dominique dal Canada ha parlato degli
attacchi all'istruzione in Canada e del magnifico movimento studentesco
in Quebec. Jared dalla Nuova Zelanda ha parlato dei movimenti
studenteschi e della brutale repressione delle forze dell'ordine.
La situazione generale dell'economia mondiale è stata al centro della
discussione. La disoccupazione di massa colpisce tutto il mondo. Ci sono
oggi piu' di 200 milioni di disoccupati in tutto il mondo, 75 milioni
di questi sono giovani. I dati sulla disoccupazione risultano ancora
piu' scandalosi quando si sa che le principali aziende del mondo sono
'sedute' su montagne di denaro contante che scelgono di non investire.
Questo perché la società non riesce a trovare canali di investimento che
possono soddisfare l'avidità di profitto di pochi. Questa è la folle
logica del sistema capitalistico che pone la proprietà privata e
l'avidità di pochi davanti alle esigenze di milioni di persone nel
mondo. Lynn Walsh ha spiegato che la crisi che stiamo vivendo nasce da
una crisi di sovrapprosuzione dell'economia.Verso la fine degli anni 70,
i capitalisti scelsero la via della speculazione finanziaria per
aumentare i profitti rispetto alla produzione materiale. Con
l'attuazione delle politiche neoliberiste, il capitale finanziario è
diventato dominante nell'economia mondiale.
Nel suo intervento il compagno Per Åke dalla Svezia ha spiegato che nel
periodo immediatamente successivo alla crisi i governi degli Stati Uniti
e la maggior parte dell'UE sembrava avessero tratto le lezioni del 1930
e avessero scelto politiche di stimolo al fine di evitare un collasso
completo dell'economia. Ma dopo questi pacchetti di stimolo iniziali i
governi si sono rapidamente voltati verso le misure di austerità. Altre
misure, come il 'quantitative easing', cioè la stampa di moneta da parte
dei governi, non ha portato a una crescita reale dell'economia, è
servita solamente a riempire le casse delle banche e ad alimentare
l'attività speculativa.
Kazakhstan
La situazione esplosiva in Kazakhstan è stato descritta nell'intervento
di Essenbek. Il compagno ha fatto riferimento al movimento di massa dei
lavoratori del paese che ha affrontato la repressione dello Stato
culminata del massacro dei manifestanti a Zhanaozen, lo scorso dicembre.
Nelle sue conclusioni, Robert Bechert ha ricordato come verso la fine
del 19esimo secolo, il movimento operaio e socialista si sia sviluppato
attraverso l'esperienza di lotta dei lavoratori e l'intervento cosciente
dei rivoluzionari in questo movimento. Egli ha concluso la discussione
sostenendo che in questo periodo di lotta ci sono enormi possibilità per
intervenire nei movimenti con il nostro programma rivoluzionario, non
solo per costruire il movimento ma per cambiare il mondo, questo è lo
scopo di questa discussione e di tutte le discussioni svoltesi durante
la scuola estiva.
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