sabato 23 gennaio 2010

Come far cadere Berlusconi?

Sono molte le vicende giudiziarie che lo vedono protagonista di reati di corruzione, falsa testimonianza ed altri ancora contro le quali combatte creando leggi ad hoc che ne impediscono il corretto svolgimento (Lodo Alfano, processo breve, riforme giudiziarie).
di Resistenze Internazionali

I recenti attacchi a Berlusconi

A minare ulteriormente la politica di Berlusconi sono state le recenti vicende oscure legate alla sua figura che, benché gia presenti e più o meno note in tempi passati, hanno recentemente assunto proporzioni maggiori, tanto da occupare gran parte dello spazio mediatico da cinque/sei mesi a questa parte. Lo scandalo riguardante i rapporti intimi di Berlusconi con ragazze minorenni “amiche di famiglia” e donne “escort” partecipanti a festini erotici ha suscitato lunghe ed aspre polemiche da parte della stampa nazionale ed internazionale. L’accaduto ha sicuramente influito sui rapporti tra il premier e parte del suo elettorato, specie quello cattolico che non ha mancato di esprimere il proprio disappunto condannando le turpi attività private di Berlusconi.

L’accanimento del premier contro la magistratura, accusata di essere espressione dell ideologia istituzionale di sinistra, anima il giustizialismo di alcuni elementi dell opposizione che fanno dell antiberlusconismo il proprio e limitato mestiere. I tentativi di censurare i quotidiani (la Repubblica,l’Unità,El Pais) che si sono occupati degli scandali di Berlusconi, visti come giornali complottisti uniti nello scopo di danneggiare la figura del capo di governo, hanno stimolato molti a sostenere il principio della liberta di stampa, quindi della democrazia, attraverso appelli solidali (come quello iniziato da Repubblica) e iniziative di sorta (No B-Day). L’ opposizione al premier si é poi ripetutamente espressa attraverso quelle che vengono considerate come figure di spicco della “sinistra” italiana: Antonio Di Pietro, Marco Travaglio, Roberto Saviano.

L’opposizione istituzionale

Non sono mancate aspre critiche al recente operato di Berlusconi da parte del pres.della camera Gianfranco Fini che viene visto da una larga parte del patronato come degno successore dell attuale primo ministro. Nonostante le dichiarazioni “innovatrici” del neoeletto segretario del Pd Pier Luigi Bersani, l’opposizione di governo continua a concentrarsi su meri aspetti formali della politica di governo senza proporre radicali cambiamenti in materia lavorativa, educativa e sociale che possano realmente giovare alla maggioranza della societa.

Vi e’ inoltre il recente e violento attacco a Berlusconi da parte di Tartaglia. Il lancio della statuetta, mediatizzato all’ennesima potenza, non ha fatto altro che conferire a Berlusconi un immagine di martire, di vittima di un attentato proveniente dal fanatismo di “sinistra”. E’ evidente come tale atto abbia allontanato tanto gli elettori confusi quanto quelli politicamente schierati dalle forze politiche che propongono un alternativa alla destra italiana.

Se anche tutti questi attacchi a Berlusconi dovessero portare alla sua destituzione il panorama politico italiano rischierebbe di rimanere immutato in quanto a prendere il suo posto sarebbero partiti politici che sostanzialmente si differenziano ben poco dal suo.

Lo sciopero generale come unica arma

Il miglior metodo per far cadere il governo di Berlusconi sarebbe uno sciopero generalizzato legato alla costruzione di un’alternativa politica in grado di rappresentare i giovani, i lavoratori e le fasce più deboli della società a cui debbono partecipare le delegazioni di base dei sindacati di tutti i settori in modo da poter includere il maggior numero di lavoratori possibile.

Per sciopero generalizzato intendiamo uno sciopero esteso a tutti i settori della produzione per una durata indeterminata. A partire dall’unificazione delle lotte, giovani e lavoratori prendono coscienza della loro forza collettiva andando a colpire i benefici materiali della classi dominante. Lo sciopero generale e’ lo strumento fondamentale a disposizione degli sfruttati nei confronti dei potenti.

Lo sciopero deve essere democraticamente organizzato dai giovani e lavoratori stessi. Occorre inoltre smascherare quei dirigenti sindacali che sotto una retorica di falso progressismo difendono in realta i loro privilegi e quelli dei capitalisti. Nessuna alternativa potrebbe scaturire da quelle forze politiche legate mani e piedi con l’assetto di questo sistema fallimentare.

Solo i lavoratori e giovani organizzati democraticamente attorno ad un programma anticapitalista saranno in grado, nelle lotte, di strappare a Berlusconi, Bersani e al patronato le conquiste sociali di cui abbiamo realmente bisogno.

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