venerdì 2 aprile 2010

Nicoletta Dosio: "In val di Susa la sinistra paga i suoi errori"

Bussoleno è in mano a Lega e Pdl che prendono oltre il 33%. Al 28% il Movimento Cinque Stelle. Val Susa, amore a cinque stelle tra i NoTav e Beppe Grillo.
di Maurizio Pagliassotti

E' vero amore tra la val Susa ed il Movimento a Cinque Stelle di Beppe Grillo anche se un po' di passione in fondo al cuore del valsusuni per la Padania non manca. Il nemico è la sinistra, l'odiatissima Mercedes Bresso, che, è bene ricordarlo, non ha mai fatto nulla per farsi apprezzare. Troppo schiava del suo personaggio, un misto tra un zar ed il re Sole.

E con essa è stata identificata quindi anche la Federazione della Sinistra, e poco importa che il segretario di Rifondazione abbia marciato in prima fila al corteo dello scorso gennaio e ancor meno è importante che il circolo di Bussoleno sia stato presente massicciosamente a tutti i presidi di valle contro la Tav ed in buona parte delle vertenze industriali. Rifondazione uguale Bresso uguale merda. E' questa la raffinata analisi che ha portato l'elettore di sinistra valsusino ad abbracciare Beppe Grillo con una passione sorprendente. D'altronde una delle frasi simbolo della nuova stella politica piemontese Davide Bono è tanto retorica quanto micidiale: «destra o sinistra per noi fa lo stesso».

Nicoletta Dosio, donna simbolo di Rifondazione da decenni in valle, commenta: «Il nostro è ovviamente un risultato disastroso. Paghiamo la mancanza di coraggio di andare da soli. Paghiamo la mancanza di coraggio data dal non voler tentare di riaggregare i comunisti della diaspora. Paghiamo la continua rincorsa ad un posto nelle istituzioni. Molti dei nostri elettori hanno scelto non già Bono ed il suo movimento ma l'astensionismo. Certo noi nelle fabbriche siamo sempre stati presenti, come nei blocchi della vicenda Tav. Ma questo evidentemente non basta più, almeno qui in valle. Dobbiamo recuperare le nostre ossa rotte ed iniziare un cammino su un sentiero molto diverso da quello passato».

Ma vediamo i numeri che arrivano dalla valle. Bussoleno, cuore della protesta Notav, è in mano a Lega e Pdl che prendendo oltre il 33%. Al 28% il Movimento Cinque Stelle. Anche Venaus è conquistata da Cota mentre il giovane Bono stampa un pesante 30%. Susa è tutta in mano al leghista che sfiora il cinquanta per cento. Sant'Ambrogio, il feudo di Antonio Fermentino è anch'esso i gran parte in mano a Cota seguito dall'esponente grillino. Una vera Caporetto per tutta la coalizione di centro sinistra. Certo non inaspettata.

Da dove arriva il trionfo del neopartito nato sulla rete? La risposta la dà Alberto Perino, leader Notav: «Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Io ho votato Movimento e sono molto soddisfatto del risultato. Cota governatore del Piemonte è meglio della Bresso, sono sicuro di questo. Quando poche settimane fa siamo stati picchiati selvaggiamente la candidata di sinistra ha subito espresso la propria solidarietà alle forze dell'ordine non spendendo una parola per noi. Senza nemmeno sapere cosa fosse successo.Cosa che la destra non ha osato fare. Troppa arroganza ragazzi. Adesso si darà una calmata». E Rifondazione? E la sua partecipazione alle vertenze di valle?

«Rifondazione - continua Perino - certo è molto presente in valle. Ma la Bresso in campagna elettorale ha detto chiaramente che nella sua coalizione avrebbe contato come il due di picche. Che razza di valore avrebbe avuto il voto per Rifondazione? E' tempo di superare schieramenti e simboli e tornare vicino alle popolazioni sul territorio».

Davide Bono ed il suo movimento hanno quindi cannibalizzato la sinistra e di fatto hanno decretato la fine politica della Bresso, i cui errori sono stati, proprio in val Susa, grossolani. Un comizio ad Avigliana finito in rissa con duro battibecco con una signora di ottanta anni, coperta da una bandiera Notav, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Scontro che ovviamente è stato sparato sulla rete creando così, a sei giorni dal voto, l'incancrenirsi del risentimento contro la valle. Nelle immagini si vede la Bresso che perde le staffe, si incazza di brutto e poi se ne va. Il video su youtube, è stato visitato migliaia di volte. Per non parlare delle giornate Sitav di Torino a due mesi dal voto.

Ora pare che vi sarà una resa dei conti in casa Pd perché di fatto il Piemonte è stato consegnato nelle mani di Cota proprio in val Susa. Commenta Sandro Plano, presidente della Comunità Montana, da sempre esponente del Pd: «I processi sommari, e mediatici, intentati dai vertici del mio partito contro di me e gli altri esponenti del partito non sono stati un bello spettacolo».

La val Susa quindi consegna la regione alla destra reazionaria e intollerante, quella di Cota grande amico Borghezio e di Berlusconi. Il tutto in chiave Sitav e Notav. Una scelta azzardata visto che fino a prova contraria il Piemonte ha confini che vanno oltre Susa, oltre un treno diventato simbolo del tutto.

articolo apparso su Liberazione del 31/03/2010



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