lunedì 17 maggio 2010

OGGI LA GRECIA, DOMANI L’ ITALIA : ORGANIZZIAMO LA RESISTENZA

Il  5-6 Maggio, i lavoratori greci hanno preso parte ad un grande sciopero generale in opposizione al nuovo pacchetto d’austerità varato dal governo greco per fronteggiare la sempre piu aspra crisi economica.Ad Atene, piu di 200.000 persone hanno lottato insieme per quella che é stata una delle piu grandi manifestazioni degli ultimi anni.
di Elia Labalestra


I tagli previsti dalle misure “anti-crisi”, comprendenti un congelamento dei salari per il pubblico impiego, un aumento dell IVA, l’ innalzamento dell’ età pensionabile e attacchi alle pensioni, sono frutto dell’ operato del governo “socialista” del PASOK, che in cambio di tali restrizioni economiche ha ricevuto la somma di 110 miliardi di euro dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea , a titolo di aiuto, per cercare di sanare il gigantesco debito pubblico della Grecia (che pesa al 93% sul Pil).Debito che, se non colmato, potrebbe creare una pericolosa reazione a catena, specie tra i paesi periferici della zona euro (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna),in grado di minare il sistema della moneta unica.
La classe lavoratrice greca respinge tuttavia la volontà del governo di farle pagare una crisi che non ha generato, e che é bensi il risultato delle sporche attivita degli speculatori finanziari internazionali gestori del grande capitale.Gli scioperi, sia del settore pubblico che privato, dimostrano una forte determinazione nella lotta da parte del popolo greco,che con grande convinzione ha dimostrato di opporsi al deleterio “triennio d’ austerità” annunciato dal Primo Ministro Giorgio Papanrdeu.

Malgrado queste grandi e sentite mobilitazioni, molti lavoratori nutrono sfiducia verso le due principali confederazioni sindacali (ADEDY e GSSE), entrambe effiliate al PASOK ed effettivamente prive di un chiaro programma sulla cui base intensificare e proseguire la lotta.E’ per questo necessario che siano i principali partiti della sinistra, SYRIZA (coalizione della sinistra radicale) ed il KKE (partito comunista greco), a fornire al movimento dei lavoratori una chiara linea programmatica e delle precise rivendicazioni.Ad esempio Xekinima, sezione greca del comitato per un internazionale dei lavoratori (CWI) e corrente di sinistra di SYRIZA, propone la formazione di un “fronte unico” della sinistra attraverso la creazione di comitati di lotta a livello locale e nazionale per coordinare ed estendere le mobilitazioni.Parallelamente propone la formazione di un nuovo partito di sinistra rivoluzionario, decisamente anticapitalista, a partire dai membri piu attivi di SYRIZA, del KKE e dai giovani piu radicalizzati anche al di fuori di queste organizzazioni.Un partito che guardi all’ interesse dei lavoratori ed al modo per difenderlo e farlo valere.

Cio’ che é accaduto e sta accadendo in Grecia non lascia impassibili i militanti piu avanzati ed i lavoratori piu’ radicalizzati del nostro paese, che capiscono la necessità di organizzarsi in un nuovo soggetto politico in grado di resistere agli attacchi piu violenti che i responsabili di questa crisi sferrano alle classi piu disagiate della societa.Infatti, nel silenzio più o meno generalizzato della sinistra e del sindacato ControCorrente / Resistenze Internazionali ha lanciato un appello alle forze politiche e sociali della sinistra affinché promuovessero azioni di solidarietà nelle maggiori città italiane. L’adesione è venuta, più che dai partiti e dalle organizzazioni, direttamente dai militanti e dai circoli, che si sono messi in moto in parte sollecitati dell’appello, in parte spontaneamente, costringendo ancora una volta i propri gruppi dirigenti a rincorrerli.Le azioni solidali (presidi e volantinaggi davanti ai consolati greci) hanno avuto come scopo, oltre quello di sostenere la battaglia dei lavoratori greci contro l’ oppressione capitalistica del loro governo, quello di ricordare che una simile crisi potrebbe verosimilmente svilupparsi nel nostro paese in cui, nonostante la “buona salute” del sistema bancario, il debito pubblico e’ alle stelle (110´% rispetto al Pil).Per far fronte alla crisi dei padroni ed al loro sistema siamo dunque convinti della necessita di riunire questi lavoratori e militanti nella costruzione di un nuovo soggetto politico, lontano dalle derive opportunistiche e carrieristiche della direzione, contro il capitalismo e a favore di una dura lotta nei confronti di quella piccola parte della societa che detiente i mezzi per opprimerne la maggioranza.

Per queste ragioni e’ necessario  rivendicare:

-Il Ritiro del pacchetto “anti-crisi” del governo greco attraverso appelli per dei nuovi scioperi generali estesi a tutti i settori della produzione sociale .

-Una lotta unita contro la politica capitalistica dell’ UE e dell’ FMI coordinando la lotta greca con quelle dei lavoratori del resto dell’ Europa ,difendiamo  il sindacato democratico e combattivo.

-Far pagare ai padroni la loro crisi,: rifiuto di pagare il debito alle banche (non solo in Grecia) e nazionalizzazione dell’intero sistema finanziario posto sotto controllo democratico dei lavoratori.

-La costruzione di una sinista dei lavoratori, pronta ad intervenire nella lotta di classe con forza, decisione e determinazione.

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