lunedì 14 giugno 2010

I giovani di Controcorrente al Festival Sociale delle Culture Antifasciste (Bologna, 28 Maggio - 6 Giugno 2010)

Per la sua seconda edizione , il festival delle culture antifasciste ha offerto uno spazio di dibattito e discussione alle diverse realtà attive nel campo della lotta alle destre e non solo.  Una settimana di discussioni su tematiche varie dalle lotte antifasciste all’analisi delle nuove destre passando dalla lotta per i diritti dei migranti al diritto per la casa. I giovani di Controcorrente hanno partecipato al Festival  utilizzando il giornale “Resistenze Internazionali “ di cui sono state vendute una buona trentine di copie, inoltre, sono intervenuti in varie commissioni sottolineando la necessità di legare la lotta antifascista a  larghe campagne concrete contro il disaggio sociale, contro la crisi e la disoccupazione di massa.
di Christel Dicembre


Per combattere il fascismo è necessario risolvere i problemi sociali che portano alla crescita di determinate idee e concezioni ed offrire un’alternativa concreta al sistema capitalista.  Ciò richiede la formazione di un’organizzazione anti-capitalista larga, che raggruppi le diverse organizzazioni esistenti, i militanti isolati e i movimenti, in modo da poter costruire insieme una vera opposizione anticapitalista di sinistra agli attacchi in corso  e al palese fallimento del sistema capitalistico.
Tale organizzazione, con chiare prospettive politiche ed un programma combattivo di sinistra dovrebbe sottolineare la necessità di un controllo democratico da parte della popolazione sulle risorse esistenti e di una pianificazione democratica dell’economia per porre le basi per eliminare il razzismo, il fascismo e ciò che lo genera : il capitalismo stesso.
L’esperienza del Festival è stata per noi molto istruttiva, ci ha permesso di conoscere e discutere con molti militanti antifascisti, questo tipo di attività, è per noi  di fondamentale importanza poiché consente di preparare e riunire per  lotta  militanti antifascisti provenienti da varie realtà sociali, di scambiare esperienze e di elaborare un progetto comune per un antifascismo radicato nei posti di lavoro, nelle scuole, nei quartieri e nelle università.

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