sabato 27 novembre 2010

Studenti e lavoratori, la lotta continua! Facciamo come in Francia!


In Francia, una nuova fase di lotta si è aperta con le grandi mobilitazioni di protesta contro la “riforma” delle pensioni fortemente voluta dal governo di destra e dai suoi amici industriali. Manifestazioni enormi, settimane di blocco delle raffinerie, sciopero in molti settori, hanno espresso con grande chiarezza l’enorme rabbia e l’enorme risentimento presente nella società contro le politiche razziste ed antisociali di un governo preoccupato solo di garantire profitti per i soliti noti.


Il governo è fermamente intenzionato a far passare questo contro riforma ad ogni costo senza lesinare sull’uso della forza. Il governo sta inoltre preparando tutta una serie di nuovi attacchi contro le conquiste sociali dei lavoratori francesi, gli attacchi non risparmieranno niente e nessuno, solo la lotta determinerà il carattere della politica economica che Sarkozy ed il suo governo vareranno.
Sarkozy è determinato a condurre quest'attacchi a buon fine,determinato a distruggere le conquiste sociali ed allontanare cosi “lo spettro del 1968”  questa lotta dimostra che i suoi piani possono essere contrastati!  Nulla è perso, la tensione resta palpabile e la lotta può rimbalzare in qualsiasi momento. I giovani ed i lavoratori francesi non accetteranno nuovi tagli e nuove privatizzazione senza prima sferrare una lotta implacabile contro chi offre solo un futuro fatto di incertezze, miseria e precarietà.
Non resteremo con le mani in mano!
I liceali hanno partecipato in massa al movimento contro la riforma delle pensioni, la presenza dei liceali nelle manifestazioni è stata molto importante ed ha contribuito a dinamizzare i cortei ed il movimento in generale. Il governo, utilizzando  i suoi mass media ha lanciato una vasta propaganda contro la gioventù, dipingendo i giovani manifestanti come imbecilli o come facinorosi. Se manifestare contro chi vuol far pagare a noi la crisi dei mercati finanziari significa essere imbecilli o facinorosi allora possiamo rivendicare con forza la nostra appartenenza a questa categoria di persone!
Al di la di quella che è l’odiosa propaganda del patronato, gli enormi cortei hanno visto centinai di migliaia di studenti sfilare al fianco di altrettanti lavoratori, centinaie di migliaia che non ne possono più di questa politica fatta di tagli e sacrifici e che vogliono battersi per un futuro migliore!
Costruiamo un'alternativa al capitalismo.
Come in francia, anche qui in Italia, il movimento di protesta contro la riforma Gelmini, ha organizzato due importanti giornate di lotta e mobilitazione contro la riforma dell’educazione, contro i tagli e le privatizzazioni, contro l’ingresso dei privati dentro scuole ed università.
Nelle giornate di novembre siamo stati più di 300.000 a manifestare nelle piazze di tutto il paese per la difesa di un educazione pubblica, gratuità, di qualità ed accessibile a tutti dall’asilo all’università. Inoltre, la presenza di tanti giovani alla manifestazione della Fiom del 16 ottobre a Roma dimostra come anche in Italia sempre più studenti sentono la necessità di unire le loro lotte alle lotte dei lavoratori.
Queste lotte e questo legame tra studenti e lavoratori deve continuare a rafforzarsi perché solamente lottando uniti riusciremo a difendere dagli odiosi attacchi del patronato pensioni, educazione, lavoro e stato sociale.
Studenti e lavoratori; la nostra unione significa vittoria !
L’obiettivo dei governi europei (e non solo) è talmente semplice da poter essere riassunto in una frase: fare pagare ai lavoratori ed ai giovani la crisi epocale del sistema capitalistico. Sarebbe per questo motivo ingenuo pensare che questi attacchi siano esclusivamente frutto della volontà di questo o quel governo, il problema non viene soltanto da questi governi e non verrà certamente risolto dalle prossime elezioni. La vera origine di tutti questi attacchi si trova nel sistema stesso, un sistema che tagliando salari, pensioni e stato sociale assicura profitti mirabolanti alla minoranza di straricchi che gestisce la politica e l’economia. Più di una semplice riforma o di un singolo attacco, è il sistema capitalistico che occorre mettere in discussione!
Il miglior modo per sviluppare a livello locale, nazionale ed internazionale la lotta contro i tagli consiste nell’organizzarci politicamente  per costruire il sostegno nella società contro i tagli. Costruire un partito anticapitalista significa porre le basi per un cambiamento radicale della società, significa proporre nei fatti l’altentativa di cui tutti abbiamo così tanto bisogno: una società  dove le imprese, scuole ed università  e tutti gli altri settori dell'economia siano sotto la gestione e la  proprietà collettiva e pubblica.
Una società dove la produzione e la distribuzione di risorse e ricchezze venga gestita dai  lavoratori e dai giovani attraverso i loro organi di rappresentazione. Una società dove tutta la produzione non venga più organizzata in funzione dei profitti dei capitalisti ma in funzione delle necessità della gente comune. Una società socialista.


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