venerdì 28 gennaio 2011

Costruire la Resistenza contro gli attacchi ai nostri diritti, costruire lo sciopero generale!


Lo sciopero di ieri ha visto la partecipazione di decine di migliaia di lavoratori venuti da tutta l’Emilia Romagna (ma non solo), per rivendicare a gran voce la loro ferma solidarietà alla Fiom che fronteggia quasi da sola un insidioso e violento attacco da parte dei padroni e dei loro politici.


I dati dell’adesione allo sciopero che parlano di circa il 90% dei lavoratori del settore dimostrano meglio di ogni altra cosa la ferma volontà a combattere e l’enorme rabbia sentita dai lavoratori.

Una delegazione di membri di Resistenze Internazionali é intervenuta oggi durante lo sciopero regionale dei lavoratori della Fiom e delle numerose sigle che hanno aderito all’appello del sindacato dei metalmeccanici.

I compagni hanno diffuso un volantino di solidarietà nel quale si rivendica la necessità di costruire dal basso un vero sciopero generale contro la crisi per la difesa del diritto di sciopero e del contratto nazionale contro il modello Marchionne. Uno sciopero generale costruito nelle fabbriche e nei quartieri che coinvolga precari, studenti, pensionati e disoccupati. Sono state inoltre diffuse una cinquantina di copie della nuova edizione del bollettino « Resistenze » con il quale Resistenze Internazionale collabora sul piano nazionale. Durante il comizio finale, i cori dei militanti di Resistenze Internazionali si sono uniti a quelli delle migliaia di lavoratori che hanno apertamente contestato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso incapace persino in questa situazione di vedere nello sciopero generale la via maestra da seguire.

La giornata di oggi segna un passo importante nella costruzione di un vero sciopero generale dei settori pubblico e privato esteso a tutte le categorie e sigle sindacali che permetta di gettare le basi per una politica di rottura con gli interessi di chi vuol far pagare per una seconda volta la crisi del grande capitale alla gente comune.

Nessun commento:

Posta un commento