martedì 1 febbraio 2011

Egitto: il movimento rivoluzionario può rovesciare il regime di Mubarak


Dopo una settimana di enormi proteste, manifestazioni, scontri con le forze di repressione, il regime di Mubarak comincia a cedere. Manifestazioni immense continuano a svolgersi nelle principali città : Alessandria, Suez, Mansura, Sharqiya ed al Cairo.
Questo movimento è il più importante dal 1977, quando il regime di Sadat fu costretto ad abbassare i prezzi dei prodotti alimentari e a diminuire la repressione sul popolo egiziano. Le proteste che si sviluppano in Egitto hanno oggi un carattere diverso da allora. In città come Alessandria e Suez il movimento sta prendendo proporzioni insurrezionali costringendo la polizia e le forze di sicurezza ad abbandonare interi quartieri di fronte alla resistenza di massa.

Mubarak non riuscirà a calmare il movimento rivoluzionario cambiando qualche poltrona nel suo esecutivo. I giovani ed i lavoratori si battono per avere un futuro migliore. L’età media in Egitto è di 24 anni ed il 30% della popolazione ha meno di 20 anni, per la maggioranza di questi giovani non esiste nessuna prospettiva diversa dalla miseria e dalla repressione.

Il regime che dispone di un impressionante apparato di sicurezza non riuscirà a mattare la rivolta con la repressione. Nonostante il centinaia di morti dall'inizio del movimento, le masse in rivolta fanno spontaneamente appello ai soldati di base e alla polizia. Ad Alessandria una stazione di polizia è stata occupata dai manifestanti che hanno iniziato a dialogare con le forze statali dialogano.

Nella città di Cairo i manifestanti chiedono il sostegno delle forze armate che nonostante il coprifuoco imposto da giorni dimostrano una certa solidarietà con i giovani accampati in piazza Tahrir e rifiutano di usare la violenza . La propaganda militarista degli ultimi 60 anni in Egitto ha generato un vero rispetto della popolazione per l’esercito. Con la crescita del movimento rivoluzionario, i manifestanti dovrebbero fare appello ai soldati ed ai poliziotti di base che generalmente provengono dalla classe lavoratrice e dalle masse povere ed invitarli a creare i propri comitati d’azione in modo di poter eliminare gli ufficiali e la gerarchia che rappresentano il pugno armato del regime di Barak.

Contro il nuovo governo di unità nazionale, no al settarismo.

I giovani ed i lavoratori in lotta per ottenere una vera vittoria, una nuova società democratica e libera devono contare solo sulle proprie forze. Ne i fratelli musulmani ne i rappresentanti dell’”opposizione” come El Baradei offrono garanzie al movimento ma tentano di recuperarlo.
Questo movimento rivoluzionario è esploso spontaneamente e per evitare che venga soffocato i giovani ed i lavoratori si dovrebbero organizzare democraticamente attraverso comitati di quartieri di azienda di scuole ed università in modo da poter organizzare ed allargare la resistenza, difendersi della repressione e discutere delle prospettive politiche del movimento ma anche della società che desiderano. Questi comitati  devono servire ad unire i giovani ed i lavoratori su base di classe superando i confini religiosi. Certo i fratelli Musulmani possono prendere parte a questi comitati ma allo stesso titolo di tutti i lavoratori in difesa di società libera laica e democratica al servizio degli interessi della maggioranza della popolazione.

La comunità internazionale come al solito fa prova di una grande ipocrisia. La situazione esplosiva che infiamma l’intera regione, spinge Mubarak a fare qualche concessioni nonostante sia stato un fedele servitore degli interessi imperialistici per 30 anni come per esempio nella sua implicazione a Gaza o nella solida alleanza con gli Usa contro l’Iran. Ovvio che se queste rimanipolazioni del suo regime non basteranno, la comunità internazionale non esiterà a sostenere un nuovo rappresentante degli interessi dell’imperialismo nella zona come El Baradei per un nuovo governo di “unità nazionale”.

La rivoluzione tunisina ed ora egiziana sta infiammando l’intera regione dallo Yemen alla Giordania. Tutti regimi autoritari tremano , i loro giorni sono contati grazie alla pressione delle masse in rivolta: dappertutto giovani e lavoratori dimostrano di non aver più paura della repressione di regime e di essere determinati a difendersi e a battersi. Questi giovani e lavoratori in lotta nel Magrheb e in Medio Oriente sono una fonte di ispirazione per il mondo intero e indicano che il capitalismo dovrà presto fare i conti con la rivoluzione degli oppressi.

Rivendicazioni

Stop alla repressione – Solidarietà internazionale con il popolo egiziano in lotta!

Azioni di massa, sciopero generale fino al rovesciamento di Mubarak e del suo regime brutale !

Per i diritti democratici : diritto di assemblea, di sciopero e di organizzazione di sindacali indipendenti e democratici!

Per la creazione di comitati democraticamente eletti dalle masse in lotta e la difesa contro la repressione di stato, nei quartieri, nelle aziende, nelle scuole nelle università, coordinati regionalmente e nazionalmente per estendere la resistenza!

Per la creazione di comitati di base dei soldati e dei poliziotti al fianco dei lavoratori e dei giovani in lotta, cacciamo ufficiali e gerarchia!

Contro il settarismo – per l’unità dei lavoratori al di là dei confini religiosi!

Nessuna fiducia nel nuovo governo di unità nazionale al servizio delle classi dirigenti e dell’imperialismo!

Per la tenuta immediata di elezioni libere per l’Assemblea costituente rivoluzionaria e democratica - per un governo dei lavoratori e dei contadini poveri!

Per un reddito minimo garantito, per la creazione di posti di lavoro, per un  programma di costruzione di casa popolari, per  un sistema di educazione e di sanità pubblica e di qualità!

Per la fine del blocco egiziano di Gaza – per l’autodeterminazione del popolo palestinese – per l’unità dei giovani e dei lavoratori, per azioni di massa per rovesciare i dittatori nella regione!

Per la nazionalizzazione delle grandi aziende egiziane, delle banche e delle terre dei latifondisti , per la loro pianificazione e per il loro controllo democratico volto al soddisfacimento dei bisogni della maggioranza e non di un elite!

Per un Egitto socialista e una confederazione socialista della regione su base equa e volontaria!

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