lunedì 14 febbraio 2011

Manifestazione delle donne contro il governo, siamo oltre un milione!


I militanti di Controcorrente hanno partecipato alla grandiosa manifestazione bolognese delle donne e dei loro amici contro Berlusconi ed il suo governo e contro il modello patriarcale.
Durante il percorso della manifestazione conclusasi in un affollatissima piazza maggiore occupata da tantissime donne piene di rabbia nonostante le indicazioni della questura e delle forze di polizia, i militanti di Controcorrente hanno distribuito un volantino nel quale si sottolinea come il sistema capitalistico si nutra  della strumentalizzazione delle donne e del loro corpo :” Fin da bambine ci propongono un’ideale di donna o ragazza bella, magra, che si cura del suo aspetto esterno , sempre pronta a fare shopping o sedurre! Basta guardare le pubblicità per la famosa bambola barbie o i giornali per teenager che ci spiegano come dimagrire, come truccarci, e come diventare piu’ sexy per piacere ad i  ragazzi… 

Naturalmente  questa rappresentazione della donna immagine ha scopi ben definiti. A breve termine quello di fare crescere i profitti delle multinazionali cosmetiche. A lungo termine invece, quello di diffondere l’idea che le donne possono migliorare la loro vita o risolvere i loro problemi cambiando loro stesse o attraverso favori sessuali. Così facendo vengono isolate del resto della società e isolate sono ovviamente più deboli e più attaccabili. Ma tutti diritti guadagnati a favore delle donne, dal diritto di voto al diritto all’istruzione sono stati vinti attraverso lotte collettive.”
Nelle numerose discussioni che abbiamo avuto a margine della manifestazione abbiamo spiegato come con il dilagare della crisi economica, le donne siano sempre piu’ colpite : “licenziamenti di massa, precarietà, stipendi da fame, attacchi allo stato sociale, ai diritti alla pensione, tagli a scuole ed asili… Questi problemi sono inerenti alla struttura economica del sistema capitalista dove il profitto passa sempre per primo. La lotta delle donne non è una lotta distinta da quella segli uomini , deve unirsi con le lotte di tutti i lavoratori, dei giovani, degli immigrati, dei poveri,… perché l’emancipazione della donna potrà realizzarsi solameente attraverso un cambiamento strutturale della società che porti alla realizzazione di un sistema fondato sull'uguaglianza e sulla cooperazione economica e sociale”.
Le manifestazioni di oggi rappresentano un ottimo punto di partenza per la costruzione di un movimento largo e democratico di donne e uomini pronti a lottare dal basso prendendo ad esempio l’eroica lotta dei popoli del medioriente non solo per cacciare Berlusconi ed il suo governo reazionario ma per colpire la società patriarcale generata dal sistema capitalistico che si nutre di ogni divisone tra di noi, anche della divisione tra uomini e donne.

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