mercoledì 5 ottobre 2011

Un grande movimento studentesco spinge verso un autunno di lotta!


di Nikos Anastasiades e Danny Byrne
Resistenze Internazionali Grecia-Resistenze Internazionali

Il governo greco, i capitalisti greci e la “troika” internazionale (UE, BCE e FMI) che il Governo rappresenta, speravano che l'ondata di rivolta e opposizione contro i loro aggressivi programmi di austerità si sarebbe placata, almeno per un po’, dopo la calda estate greca. Ma il movimento studentesco, che è esploso negli ultimi giorni, sembra aver cancellato questa speranza. Cresce di giorno in giorno, l’8 settembre i dati indicavano che 283, su un totale di 420 istituti di istruzione superiore in Grecia, erano sotto occupazione. Gli esami previsti per l'inizio dell'anno accademico sono stati rinviati, a causa della conseguente paralisi. Dopo il movimento degli ‘indignati’ e gli scioperi generali che hanno scosso il paese solo pochi mesi fa, l'attuale ribellione degli studenti deve servire come promemoria per la classe dirigente: i lavoratori e i giovani non abbandonerà facilmente la strada della lotta di massa contro i tentativi di far pagare loro la crisi portati avanti dai ladri che siedono in parlamento e dal ‘mercato’.



La risposta agli attacchi neoliberisti all'istruzione

Queste occupazioni sono una risposta alla legge Diamantopoulou, che introduce una serie di misure che sostanzialmente avviano il processo di privatizzazione dell'istruzione greca. Si istituzionalizza il cronico sottofinanziamento del settore promuovendo il finanziamento degli istituti da parte dei privati attraverso "la concessione di proprietà, donazioni private ecc..." Così le università saranno praticamente convertite in aziende private, che si finanzieranno offrendo servizi e ricerche ad altre aziende private a scopo di lucro. In tal modo l'istruzione, i corsi di insegnamento e la ricerca verranno guidati dalla logica del profitto, piuttosto che nell'interesse di un’autentica formazione. Pertanto saranno messe in discussione alcune facoltà ritenute meno "utili" per i profitti delle grandi imprese. Altre clausole provocatorie inserite nel disegno di legge pongono fine allo stato di inviolabilità delle università, in base al quale in precedenza era vietato l'ingresso della polizia nei campus, una norma introdotta dopo l'esperienza sanguinosa della brutale dittatura militare, che alla rivolta degli studenti del Politecnico di Atene nel 1973 rispose inviando i carri armati. Si tratta di una decisione che evidentemente prefigura un’ondata di  repressione contro le future proteste degli studenti. Il vero obbiettivo dell'intero disegno di legge è quello di rendere l'università meno democratica, più costosa per gli studenti e più facilmente controllabile dal capitale privato.

Ma ci sono anche altre ragioni di questa nuova rivolta giovanile. Dati recenti sulla disoccupazione indicano che un giovane su due è disoccupato! E sempre più persone si rendono conto che con questa politica, la situazione nei prossimi anni non cambierà. Un consulente del Primo Ministro greco ha spiegato, da un punto di vista capitalistico, che un'intera generazione dovrà essere distrutta prima che la Grecia inizi a crescere. Ed è questa generazione adesso che è scesa in lotta. E' la prima volta che un movimento di queste proporzioni prende il via prima dell'inizio dell'anno scolastico e accademico e questo fatto riflette la determinazione di combattere contro questa aggressione. Assemblee di massa si sono svolte settimanalmente negli istituti occupati, che hanno visto un voto schiacciante a favore dell'occupazione ad oltranza. Avvertimenti intimidatori da parte delle autorità, ad esempio che l'occupazione ad oltranza comporterà l'annullamento del semestre in corso, finora non sono riusciti a impedire la crescita del movimento. E gli studenti delle scuole secondarie, che saranno presto torneranno a scuola, hanno dichiarato che uniranno le proprie forze al movimento nelle prossime settimane.

Costruire un'ampia lotta del settore scolastico per cancellare la riforma!

Dal loro punto di vista, il governo e la classe dirigente ha fatto tutto il possibile per prevenire questo movimento. Hanno approvato la riforma durante le vacanze estive. Hanno costruito il consenso tra il governo ed i partiti borghesi di opposizione (PASOK, Nuova Democrazia, il partito di estrema destra LAOS e l’ "Alleanza Democratica"), in modo da dare l'impressione che il disegno di legge è stato ampiamente accettato e poco contestato. Un elemento della strategia di austerità del governo greco è stato il tentativo di attaccare diversi settori della società, singolarmente, cercando in sostanza di evitare un confronto diretto con la classe operaia organizzata e il movimento studentesco con la sua autorevole tradizione di lotta. Tuttavia, mentre l’introduzione della riforma in forma autonoma dalle altre misure di austerità punta in questa direzione, vi è una forte tendenza da parte degli studenti a riconoscere che la loro lotta è parte della resistenza contro un programma generale di aggressione ai lavoratori.

Xekinima, la sezione greca del CWI, che ha partecipato fin dall'inizio al movimento studentesco, ha sostenuto e sostiene che l'unità dei lavoratori e degli studenti medi in un "fronte unico" di lotta per sconfiggere questa riforma, è un compito importante per il movimento. La capacità di mobilitazione sindacale dei lavoratori della scuola, che con questa riforma dovranno affrontare un peggioramento delle condizioni di lavoro e la privatizzazione, avrà un ruolo chiave in questa lotta. Gli insegnanti hanno tutte le ragioni per scioperare. L'anno scorso mille scuole sono state chiuse o accorpate a causa del sottofinanziamento, mentre quest'anno i libri di testo non sono ancora disponibili e agli studenti verranno per il momento consegnate delle fotocopie! I sindacati degli insegnanti hanno proclamato alcuni scioperi per il 22 settembre. Sebbene questa decisione abbia rappresentato un fatto dovuto e positivo, avrebbe dovuto essere presa prima, in modo da approfittare dello slancio iniziale del movimento. Azioni coordinate di sciopero in tutto il settore, con un’escalation di astensioni dal lavoro di 24 ore e 48 ore, unite a occupazioni prolungate nelle scuole e nelle università, potrebbero essere decisive nel costringere un governo debole a fare marcia indietro.

Xekinima ha proposto che gli studenti impegnati nelle occupazioni adottino un piano concreto per estendere lotta e coinvolgere in essa anche i lavoratori. Ad esempio inviando delegazioni nei luoghi di lavoro, divise per settori - ad esempio studenti di scienze nelle aziende tecnologiche - per spiegare le conseguenze della riforma in atto e proporre un programma di lotta unitario. Le assemblee nelle quali il movimento si è articolato finora rappresentano una base su cui può essere costruito un movimento di massa autenticamente partecipativo. Tuttavia questo richiede che le assemblee vengano ulteriormente rafforzate, coordinate e rese realmente democratiche in modo da sviluppare un programma e una strategia di lotta capace di ottenere un pieno coinvolgimento e una massiccia partecipazione degli studenti. Ciò potrebbe realizzarsi attraverso l'elezione di rappresentanti eletti dalle assemblee e coordinamenti cittadini e nazionali delle scuole occupate in grado di elaborare un programma di azione e una strategia unica.

Unire le lotte per far cadere il governo! Per una alternativa politica all'austerità e al capitalismo!

Questo attacco all'istruzione è avvenuto non appena il governo ha annunciato l'avvio del piano di austerità, sotto la crescente pressione della Troika, in un disperato tentativo di evitare l'aggravarsi della crisi in Grecia e nella zona euro. Il fiasco prodotto dagli incontri avvenuti nelle scorse settimane tra governo e rappresentanti della troika, riflette con crescente chiarezza l'impraticabilità del piano di "salvataggio". Hanno annunciato di voler ridurre drasticamente la forza lavoro nel settore pubblico del 20% e di voler mettere in atto un'altra ondata di privatizzazioni e altri provvedimenti analoghi. L’intero establishment capitalistico è unito nell'attuazione di un programma che mira a dissanguare la popolazione al fine di ripagare il debito creato a beneficio degli speculatori stranieri e degli stessi speculatori greci.
L'affossamento dell'istruzione pubblica incarnato nella legge Diamantopoulou è solo un riflesso dell’ideologia capitalistica fondata sul profitto. Un’ideologia su cui si fondano le ricette dei partiti di destra, ma a cui purtroppo i partiti di sinistra non hanno saputo finora contrapporre una alternativa coerente. Xekinima al contrario sta cercando di diffondere tra i lavoratori e gli studenti l’idea di un’alternativa fondata sul non pagamento del debito, la proprietà pubblica delle banche e il controllo democratico dei lavoratori su di esse e sui settori chiave dell'economia. Questo rappresenta un possbile punto di partenza per costruire un vero governo dei lavoratori e promuovere politiche che guardino agli interessi della maggioranza della popolazione invece che a quelli dei mercati. I dirigenti del KKE, il partito comunista greco, al contrario continuano a condannare in modo settario i movimenti che non controllano, con lo scandaloso risultato di non aver appoggiato l'occupazione delle università, sostenendo che gli studenti erano "impreparati" (fortunatamente hanno dimostrato il contrario!).
Xekinima si batte anche per la costruzione di una grande forza politica democratica, che nasca da questo movimento e sia in grado di incanalare la radicalizzazione sociale nella lotta per un’alternativa socialista rivoluzionaria alla crescente miseria prodotta dalle scelte del capitalismo greco e della Troika. I movimenti e le lotte che attualmente si stanno sviluppando, come ad esempio quelli contro gli inceneritori, la lotta dei tassisti contro la deregulation nel oro settore, l'inevitabile risposta di massa dei lavoratori del settore pubblico alle nuove misure ecc. devono essere coordinati in un unico grande movimento di massa. E' necessario riuscire ad organizzare nuovi scioperi generali, prolungati e sotto il controllo dei lavoratori e non delle burocrazie sindacali. Ma naturalmente è necessaria una ripresa delle lotte dei lavoratori a livello internazionale, contro i nuovi tentativi delle classi dominanti di farci pagare la crisi del loro sistema. Questo potrebbe rappresentare un primo passo per costruire un’alternativa alla dittatura europea e mondiale dei mercati e dei super ricchi, per sfidare e andare oltre il loro sciagurato dominio sulla società.




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