sabato 30 giugno 2012

Bologna. Contestazioni a Monti

 di Redazione
Nasce il Partito di Repubblica ?

La lunga kermesse di Repubblica a Bologna tra giovedì 14 giugno e domenica 17 giugno in occasione dell’anniversario della fondazione del quotidiano è stato pubblicizzato oltre misura a livello nazionale e cittadino, con tanto di statua gigante a forma di ‘R’ montata e smontata (a spese di Repubblica?) in piazza Re Enzo. L’evento, battezzato ‘La Repubblica delle Idee’ ha visto la partecipazione di una fetta importante dell’intellighenzia del paese: ‘dell’Italia che conta’. I dibattiti allestiti per lo più nelle principali piazze della città sono stati molto seguiti e apprezzati da cittadini non proprio comuni o curiosi che si sono fatti accreditare per l’evento. I più fortunati di loro sono quelli che sono riusciti a procurarsi l’ambita maglietta dell’evento venduta in Piazza Santo Stefano per 20 euro, i più sfortunati si sono dovuti accontentare del cappellino con il logo del festival ‘la Repubblica delle idee’ per 10 euro o il portachiavi con il logo del festival a 5 euro.


Hanno preso parte ai dibattiti animati da Ezio Mauro e Eugenio Scalfari intellettuali e tanti giornalisti riconducibili al quotidiano Repubblica e ai partiti che sostengono il governo. Tra di loro l’ex giudice della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky, i giornalisti Roberto Saviano, Federico Rampini, Lucia Annunziata, Gad Lerner e Corrado Augias, l’economista bocconiano Tito Boeri, l’economista Loretta Napoleoni e ancora il semiologo Umberto Eco, il giurista Stefano Rodotà, il presidente del Comitato Mondiale per la Ricerca Spaziale Giovanni Bignami e il logico matematico nonché presidente onorario dell’Unione Atei Agnostici e Razionalisti (UAAR) Piergiorgio Odifreddi. Insomma un nutrito gruppo di intellettuali perlopiù vicini alla classe dominante. Ad animare l’iniziativa anche numerose personalità internazionali come l’economista NourielRoubini, membro del Comitato degli esperti accademici presso il dipartimento per gli affari fiscali del Fondo Monetario Internazionale, lo scrittore israeliano David Grossman e l’avvocatessa Shirin Ebani premio Nobel per la pace 2003.

La visita più ‘prestigiosa’ è stata senza dubbio quella di Mario Monti, invitato sabato 16 giugno all’Arena del Sole per un’intervista con il fondatore e il direttore di repubblica sul ‘Futuro dell’Italia’. In contemporanea abbiamo assistito alla militarizzazione del centro città e all’instaurazione di una zona rossa presidiata da centinaia di agenti delle forze dell’ordine pronti a contenere ‘gli assalti’ dei manifestanti all’arena del sole. Parecchie realtà della sinistra politica, sociale e di movimento avevano deciso di orga-nizzare due cortei per tentare di forzare la zona rossa e assediare con un cacerolazo (cioé con il rumore di pentole e padelle sbattute l’una sull’altra) l’allegra intervista a Mario Monti. I militanti bolognesi di ControCorrente hanno animato assieme a militanti e attivisti di altre organizzazioni l’intervento all’inter-no dello spezzone del Comitato No Debito, abbiamo distribuito il volantino sMONTIamoli! e alcune copie di Resistenze. All’interno del corteo era presente anche uno spezzone di iscritti USB, un gruppo di compagni del PCL, alcune delegazioni di studenti che fanno riferimento al centro sociale autonomo Crash-Cua e un gruppo di manifestanti legati alla rete di collettivi ‘Santa Insolvenza’. Nell’altro corteo che ha tentato di forzare il blocco in un altro punto si erano dati appuntamento i disobbedienti del centro sociale Tpo, i militanti del Comitato No People Mover e i Giovani Comunisti. Il corteo all’interno del quale abbiamo ma-nifestato ha cercato di avvicinarsi all’Arena del Sole ma è stato respinto dalle cariche delle forze dell’ordine, senza disperderci abbiamo attraversato rapida mente una parte della città nel tentativo di riavvicinarci all’Arena senza però riuscire nei nostri intenti. E così dopo quasi tre ore di un corteo molto radicale e combattivo e quando l’intervista a Mario Monti era già finita ci siamo dispersi progressivamente nel centro cittadino.

Intanto, all’interno dell’Arena del Sole, i pennivendoli della classe dominante hanno riso e scherzato amabilmente con le battute di Roberto Benigni rivolte a Monti. All’iniziativa autocelebrativa di un pezzo di borghesia italiana, venuta ad acclamare il suo rappresentante più avanzato e cosciente, abbiamo voluto rispondere con la mobilitazione di piazza. Con la contestazione a Mario Monti non abbiamo solo manifestato contro la distruzione dei nostri diritti e del nostro futuro, ci siamo ribellati non solo contro il premier-Goldman Sachs ma contro quei ‘falsi amici’, contro quegli intellettuali ‘di sinistra’ disposti a scrivere ‘il futuro del paese’ con Mario Monti estromettendo dalle discussione che li interessa lavoratori, precari e pensionati. Con la nostra presenza viva all’interno del corteo di contestazione, abbiamo voluto riaffermare che ControCorrente, la sinistra sindacale e il movimento operaio non vuole e non può avere amici o alleati tra le fila della classe dominate progressista o conservatrice che sia. Lasciamo a Mauro e Scalfari il compito di rilanciare un nuovo ‘partito dei moderati’, un nuovo partito-giornale che di certo sarà d’aiuto alla classe dominante e alcuni dei suoi intellettuali più ‘illuminati e lungimiranti’ ma non a noi che quella classe dominate lì la vogliamo affossare.

Le ‘idee per il futuro’ proposte alla kermesse di Repubblica rappresentano l’ennesimo disperato tentativo di trovare una via d’uscita dalla crisi del sistema, una via di fuga compatibile con il mantenimento degli interessi materiali del capitalismo, con lo sfruttamento, le guerre, la povertà e l’oppressione. Per quanto ci riguarda la parola d’ordine dell’indipendenza politica dalla classe dominante si traduce nell’opposizione politica e sociale a quella classe, a tutti i suoi rappresentanti e a tutte le alchimie politico-elettorali concepite dal capitale e dalle suo macchine di propaganda nel tentativo di mostrare un volto più pulito, presentabile e vicino ai ceti popolari. Che Mauro e Scalfari continuino giocare il ruolo dei servi fedeli della classe domi-nante, che continuino a spiegarci che la Torino-Lione va fatta, che l’articolo 18 va abolito per salvaguardare il ‘lavoro dei giovani’ e il precariato. Lasciamo a loro il compito di spiegarci quanto importante sia l’operato del governo per la stabilità economia e finanziaria del paese, lasciamo loro il compito di spiegarci che con la vittoria della destra in Grecia la catastrofe è stata evitata. All’alternativa politica, alle idee per cambiare il mondo e al nostro futuro ci pensiamo da soli.

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